

Focus
«Nella pluralità, la cultura è motore del territorio»
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Andrea Nocerino è il Sovrintendente del Ponchielli
Andrea Nocerino, Sovrintendente del teatro Ponchielli: «Sì alla prossimità e alle emozioni dal vivo»
«Sono stati mesi intensi e decisivi, nei quali abbiamo costruito nuovi metodi di lavoro e rafforzato sinergie indispensabili; un merito che va condiviso con tutti i miei collaboratori».
Meglio o peggio di come si immaginava?
«Meglio e peggio di non sono categorie che mi spaventano: convivono, come sempre accade quando ci si misura con grandi responsabilità. Sfide, emozioni, preoccupazioni e passione hanno composto un unico tragitto, che sento mio in ogni sua sfumatura».
Dal luglio scorso, Andrea Nocerino è il Sovrintendente del Teatro Ponchielli, il più giovane sovrintendente di un teatro di tradizione in Italia, aveva tenuto a sottolineare la stampa non solo locale. In questi mesi “intensi”, lo si è visto nelle occasioni ufficiali, probabilmente fedele al principio che ci aveva anticipato nella sua prima intervista “Ciò che amo di Cremona - ci aveva detto - è la capacità di non mettersi in mostra, di brillare senza rumore. Mi piace sapere che esistono energie che lavorano sotto traccia, con passione e costanza. Un’istituzione come il Ponchielli, in questo senso, dovrà favorire connessioni tra persone, territori e saperi, sostenendo queste realtà, rendendole parte di una rete più ampia”. Oggi quelle stesse parole tendono ad assumere il valore della prova sul campo. Competenza e passione insieme a un approccio pacato ma fermo rispetto alle non facili sfide - di oggi e future - che il mondo della cultura continuamente pone.
Sovrintendente Nocerino, l’abbiamo vista alla presentazione delle Stagioni di Musica (realtà che ben conosce) e di Danza. Su cosa avete puntato? Il pubblico affezionato preferisce restare nella tradizione o gradisce la sperimentazione”? E, a proposito, oggi quali sono le maggiori difficoltà per un teatro “di tradizione”?
«Il nostro pubblico, come me, ama pensare che Cremona sia un centro vitale della cultura italiana. Al tempo stesso, credo sia fondamentale caratterizzare la provincia per il suo potenziale di sperimentazione, culla di talenti emergenti. L’equilibrio tra grandi ospitalità e nuovi volti, nel segno della produzione, pone il Teatro Ponchielli in una rete di altissima qualità, che desidero stimoli soprattutto la curiosità e il (...)».
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Carla Parmigiani




