Stefano Pasta, ricercatore: «Dove e come la tecnologia ci conquista sempre di più»
Case sempre più connesse, aperte all’ibridazione del digitale ed alle forme più avanzate della tecnologia, tra cui l’intelligenza artificiale generativa: è questa la fotografia che emerge dal Cisf Family Report 2024 dal titolo «Case e città a misura di famiglia», predisposto su di un campione statisticamente significativo della popolazione italiana dal Centro Internazionale Studi Famiglia. Ne fa parte, come membro del comitato scientifico, Stefano Pasta, ricercatore del Cremit-Centro di Ricerca sull’Educazione ai Media, all’Innovazione ed alla Tecnologia dell’Università Cattolica, dove insegna, tra l’altro, Information Literacy e Linguaggi per il Web.
Suo, in particolare, è nel Rapporto citato uno studio dal titolo «Mattoni onlife, domotica, IA, case postdigitali e “famiglie ibridate”».
Professore, cosa intende parlando di “mattoni onlife”?
«L’espressione onlife la si deve ad un filosofo dell’informazione, Luciano Floridi, ed indica l’ibridazione continua tra online ed offline, sempre più co-presenti nella nostra socialità, nella nostra comunicazione, nella nostra vita. Anche nelle case. Emergono due questioni: da un lato una normalizzazione della tecnologia e dall’altro l’arrivo dell’intelligenza artificiale tra le mura domestiche».
Partiamo dalla normalizzazione della tecnologia…
«Oggi possiamo dire che il digitale non sia più una novità, si è “normalizzato”: è un fenomeno che chiamiamo postdigitale. Nel rapporto Cisf è emerso come sull’intero campione l’84,2% degli intervistati, quindi un numero piuttosto alto, ha dichiarato di avere la rete veloce, che storicamente è stata considerata uno degli indicatori del divario digitale. In questo 84,2% non vi sono più varianti significative rispetto alle aree geografiche ed agli (...).

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16:22|September 26, 2025
Mauro Faverzani