Riforma Giustizia, l'avvocato Carlo Tremolada: «Non viene limitato lo strapotere di chi indaga»
Carlo Tremolada è avvocato cassazionista e penalista in Milano. Ha rivestito per due consiliature il ruolo di componente del Consiglio Distrettuale di Disciplina presso la Corte d’appello di Milano e oggi è presidente della Libera associazione forense. Anche a lui abbiamo chiesto un parere su pregi e difetti della riforma Nordio.
«Diciamo che il pregio di questa riforma - risponde Tremolada - è che costringe a riflettere seriamente su temi antichi, per molto tempo rimasti tabù e che però riguardano i valori fondanti il nostro ordinamento penalistico. Ad esempio quello della parità tra le parti, accusa e difesa. La riforma costringe a riflettere sulla terzietà del giudice, ma anche sulla prospettiva che alcuni, fondatamente o infondatamente, denunciano: la prospettiva che con la riforma Nordio, se dovesse passare, si andrebbe lentamente verso uno status della magistrature requirente collegata all'Esecutivo e se questo veramente tolga autonomia al pubblico ministero. Insomma, la riforma introduce una provocazione stimolante, questo è il pregio. Quello che, a mio avviso è il difetto, è, da un lato, l'introduzione del sorteggio come metodo di scelta dei componenti dei consigli superiori della magistratura: mi pare che assomigli un po' a un tirare i dadi per un ruolo importantissimo di autogoverno, con il rischio di scegliere soggetti incapaci, ma soprattutto ritenuti degni solo perché non appartengono a nulla e a nessuno e sono portatori di una visione individualistica...

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Cristiano Guarneri


