Una bara fatiscente, poche assi di un legno ormai consunto dall'usura e del tempo, custodivano le reliquie di Miguel de Cervantes, celebre scrittore spagnolo, autore del capolavoro "Don Chisciotte della Mancia", un romanzo in cui - con un sapiente utilizzo della satira e dell'ironia - Cervantes derise sia i romanzi cavallereschi sia la società del tempo giocando sulle differenze tra il sognatore don Chisciotte ed il suo scuderio, estremamente prosaico.
L'equipe di studiosi non può garantire al 100% la scoperta ma è ragionevole pensare che tra i resti ritrovati nella cripta del convento delle Trinitarie in un quartiere di Madrid ci siano anche le ossa dello scrittore, vissuto tra il 1547 ed il 1616.
Alla base dell'attribuzione stanno le iniziali incise sul feretro, gli esami antropologici e biologici eseguiti sui resti - in considerazione dei dati biografici dello scrittore che morì privo di denti, ferito alla mano sinistra e con una pronunciata gobba - e la certezza che la sepoltura avvenne proprio in questa sede, all'interno di una chiesa poi ricostruita.
C'è da scommettere che la scoperta sarà un buon "traino" promozionale nel 2016 quando la cripta verrà aperta al pubblico dopo secoli, proprio in occasione dei quattrocento anni dalla scomparsa di Miguel de Cervantes.
L'equipe di studiosi non può garantire al 100% la scoperta ma è ragionevole pensare che tra i resti ritrovati nella cripta del convento delle Trinitarie in un quartiere di Madrid ci siano anche le ossa dello scrittore, vissuto tra il 1547 ed il 1616.
Alla base dell'attribuzione stanno le iniziali incise sul feretro, gli esami antropologici e biologici eseguiti sui resti - in considerazione dei dati biografici dello scrittore che morì privo di denti, ferito alla mano sinistra e con una pronunciata gobba - e la certezza che la sepoltura avvenne proprio in questa sede, all'interno di una chiesa poi ricostruita.
C'è da scommettere che la scoperta sarà un buon "traino" promozionale nel 2016 quando la cripta verrà aperta al pubblico dopo secoli, proprio in occasione dei quattrocento anni dalla scomparsa di Miguel de Cervantes.
00:00|March 17, 2015