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Visitatori, esploratori

Una pista da sci del comprensorio dello Skirama Dolomiti

Trentino Alto Adige: un tour tra storia e modernità delle località alpine

C’è un filo che unisce tutte le valli del Trentino nell’inverno. Un collegamento tecnico ed emozionale al contempo, fatto di innovazione, sostenibilità e una sorprendente visione comune, capace di trasformare l’esperienza sulla neve in qualcosa di più di una semplice vacanza.
A pochi mesi dai Giochi Olimpici Invernali, il territorio sceglie di non inseguire soltanto la modernità degli impianti ma di coniugare tecnologia e identità alpina, servizi e cultura, infrastrutture e atmosfere antiche. È un inverno – come ama definirlo chi lavora nell’ambito turistico trentino – in cui la montagna “si racconta da protagonista”.
Nei comprensori più noti come Madonna di Campiglio, Folgarida Marilleva e la Val di Fassa, fino a quelli di carattere più intimo come l’Alpe Cimbra o San Martino di Castrozza, il nuovo anno porta con sé miglioramenti visibili e scelte strategiche che rispondono a un turismo sempre più attento a qualità, sostenibilità e accessibilità. Il visitatore non è più soltanto un ospite ma diviene così vero esploratore, invitato a vivere la montagna nella sua totalità, a camminare nella sua storia e nelle sue storie, a comprenderne il paesaggio fisico e culturalmente approfondito.
Madonna di Campiglio e Pinzolo
Nella SkiArea Madonna di Campiglio Dolomiti di Brenta la trasformazione ha un nome insolito: “Numero Ideale”. È il primo progetto italiano a limitare la vendita degli skipass giornalieri nei giorni di maggior affollamento, con l’obiettivo di controllare il carico antropico sulle piste e garantire sicurezza e qualità. Un passo che rivela una nuova sensibilità nel mondo dello sci, trasformandolo non più in uno sport per tutti ma, piuttosto “per ciascuno”...
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Claudia Cabrini
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