Catania, tra l’ardore dell’Etna e il canto del Mediterraneo
Arrivare a Catania corrisponde a un vero viaggio nel tempo. Quando l’Etna, maestosa sentinella di pietra, scolora le sue pendici nell’azzurro mediterraneo, Catania infatti si risveglia con passo evangelico. La città ci consente generosamente di sentirci sospesi tra l’ardore vulcanico e il canto del mare. E la lava che ha mutato il suolo scopriamo essere non solo minaccia ma genesi, poiché dalle sue scorie è sorto un popolo che accende il cuore.
Caratterizzata da un suolo sismico forgiato da terremoti e eruzioni che ha più volte rovesciato e ricomposto la città, Catania nasce in età greca. La sua fondazione infatti è stimata attorno al 729 a.C.
Catania nasce su un suolo fertile, anche grazie alle acque dell’Alcantara e ai filari della campagna. A ingrandirla e a decorarla per primi i Romani, prima che venisse contaminata da innumerevoli dominazioni. Qui infatti si susseguirono i Bizantini e i Normanni, poi gli Svevi e gli Angioini e, ancora, gli Aragonesi, gli Asburgo, fino al Regno delle Due Sicilie. E, a tutti gli effetti, ogni dominio lasciò un segno: architetture, usi, arti e leggende.
A segnare il punto di non ritorno per Catania però il terremoto del 1693, che rase al suolo gran parte della Sicilia orientale. Da qui la città, come una vera fenice, risorse dalle sue ceneri e in stile barocco. Le pietre nere dell’Etna sedimentarono così nell’urbanistica. Il contrasto del bianco e del nero, lavico e calcareo, divenne cifra estetica della città. Ed è proprio così che il barocco catanese – un barocco “dei vivi”, non d’apparato – risplende ancora oggi nei palazzi, nelle chiese, nei portali ricurvi, nei balconi con le ringhiere di ferro battuto. Anche per questo l’UNESCO ha riconosciuto in Val di Noto l’esemplare rilevanza del barocco siciliano, di cui Catania è certo una delle sue gemme vive.
Per scoprire la città nel profondo, optare per una camminata nel cuore del suo centro storico è sicuramente l’ideale. Già oltre l’arco di Porta Garibaldi, che accoglie chi giunge da nord...
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00:00|October 2, 2025
Claudia Cabrini