Giovanni Storti: dalle radici alle foglie, un “condominio” di biodiversità
Quando si parla di perdita di biodiversità, della necessità di tutelare gli habitat e le specie che li abitano, di riscaldamento globale, il rischio di cadere nella retorica è dietro l’angolo.
Ma questo non accade, quando a parlarne è Giovanni Storti, uno dei personaggi televisivi più conosciuti ed amati, oltre che componente del famoso trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo.
Giovanni racconta le bellezze della natura attraverso i social, dialogando in modo diretto con un pubblico sempre più numeroso e appassionato.
Lo fa per cercare di combattere quell’indifferenza diffusa nei confronti di importanti tematiche ambientali che affliggono il nostro pianeta e per incoraggiare, attraverso la conoscenza, l’approccio a nuovi stili di vita e di sostenibilità.
Le sue storie ci svelano piccoli mondi, ricchi di stupore e di meraviglia, apparentemente invisibili agli occhi dei più e ci invitano a modificare la percezione nei confronti di una natura che, purtroppo, non è più la stessa e che sta vivendo un momento di grande difficoltà.
Sono appuntamenti imperdibili tanto che, in pochi anni, i suoi followers su Instagram e YouTube sono diventati più di un milione.
Con il prof. Stefano Mancuso, fondatore della neurobiologia vegetale, ha iniziato un nuovo progetto, lo spettacolo teatrale (sarà in scena a Cremona il prossimo 30 gennaio): “Alberi. Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere”.
Il sottotitolo, preso ironicamente da un film di Woody Allen (che, però, era riferito al sesso), vuole essere l’occasione per parlare di ambiente e far conoscere il mondo vegetale in modo leggero, utilizzando storie, aneddoti e curiosità.
Un percorso, in cui Giovanni, nel ruolo del viaggiatore curioso, domanda alla sua “guida scientifica”, il prof. Mancuso, tutto ciò che non aveva mai osato chiedere.
Un viaggio spensierato, in cui la scienza e la comicità sono accomunate dal desiderio di trasmettere quella consapevolezza necessaria per comprendere quanto gli alberi siano importanti per la vita della Terra e per la nostra. Da poco, il titolo è stato modificato in “Lunga vita agli alberi”.
Domanda di rito: il tuo amore per la natura ha radici nella tua infanzia. Che ricordi hai?
«Quando eravamo bambini io e mio fratello trascorrevamo l’estate a Piani d’Erna, sotto il Resegone: allora c’erano tre mesi di vacanza. Noi passavamo la maggior parte del tempo nei boschi, in realtà vivevamo nei boschi, fra le rocce, ci arrampicavamo sugli alberi e spesso ci perdevamo in giro. Le esperienze vissute in quell’ ambiente selvaggio, mi hanno regalato emozioni molto intense...

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00:00|October 9, 2025
Maria Cristina Bertonazzi