“Boxeur”: lavoro essenziale e onesto che rifiuta l’autocompiacimento
Al Filo, questo piccolo e antico teatro nel centro della città di Cremona: nel foyer il direttore della rassegna, Alceste Ferrari, presenta lo spettacolo Boxeur e ci avverte che, dopo la visione, voteremo la drammaturgia, la prestazione attoriale, la regia e lo spettacolo intero. Un buon modo per stimolare lo spirito critico. Sul palco, il dispositivo scenico è minimo: uno sgabello e una valigia, un pungiball, una corda per saltare, guantoni, costumi d’epoca essenziali. Entra in scena Stefano Pietro Detassis, ci racconta di aver iniziato con il pugilato perché la vita lo sta riempiendo di cazzotti e si sente chiuso all’angolo. Prima di pugilare, la boxe per lui era Hemingway, era London, qualcosa di violento e doloroso. Ma poi si è iscritto a una palestra popolare autogestita, dove ci si incontra e si raccontano anche delle storie, e di fatto la boxe gli ha restituito il gusto per la vita.
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12:57|October 17, 2025
Paola Silvia Dolci

