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Pellizza, non solo “Quarto Stato”
Pellizza Da Volpedo, "Idillio campestre (Il girotondo)", part, @comune di Milano - GAM - foto Umberto Ammiraglio
Un autore di fondamentale importanza nell’evoluzione da un lato dell’esperienza divisionista, ma anche del simbolismo italiano.
Giuseppe Pellizza da Volpedo è stato uno dei protagonisti della pittura italiana tra Otto e Novecento, noto soprattutto per il suo capolavoro più celebre, Il Quarto Stato che, dopo un periodo di esposizione al Museo del Novecento, è ritornato, nel luglio del 2022, nella sua sede naturale, la Galleria d’Arte Moderna di Milano. Di quest’opera l’esposizione documenta la genesi, attraverso la presentazione di grandi cartoni preparatori, ed il legame con la grande arte del passato che Pellizza riesce a rievocare secondo una prassi tutta ottocentesca in un soggetto pienamente aderente al suo tempo. Ma la grandezza dell’artista non si esaurisce nel celebre dipinto, estendendosi a tutta la sua produzione, centrata sulla sperimentazione tecnica, sull’uso nuovo del colore e della luce, su temi nuovi e di sorprendente modernità. La mostra, pertanto, attraverso una quarantina di opere provenienti da musei e collezioni private documenta l’intero percorso del pittore, dalla formazione, avvenuta entro i confini del Realismo, alla grande avventura divisionista, in una riflessione condivisa con gli altri grandi interpreti e sperimentatori di una tecnica destinata a imprimere un segno profondo nella generazione successiva, in particolare nell’avanguardia futurista.
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Raffaella Colace