Per la prima puntata di Conversando con... Storie di Scienza e di Natura intervista a Daniele Zovi

La superficie dei boschi in Italia negli ultimi anni è raddoppiata, gli animali tornano ad essere protagonisti, si riappropriano dei propri spazi e si avvicinano sempre di più alle nostre case.
Cosa sta succedendo?
Ne parliamo con un uomo “speciale”, un uomo che ha unito la passione della sua vita con il proprio lavoro: è Daniele Zovi, generale di brigata del Comando Carabinieri-Forestale del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
Esperto di foreste e di animali selvatici, divulgatore e autore di numerosi libri di successo, Daniele Zovi attraverso le sue pubblicazioni ci racconta storie di animali, ma anche di alberi, di boschi e di foreste.
I messaggi affidati ai suoi libri, sono come lettere all’interno di una bottiglia: messaggi d’amore nei confronti della Natura.
Cosa sta succedendo?
Ne parliamo con un uomo “speciale”, un uomo che ha unito la passione della sua vita con il proprio lavoro: è Daniele Zovi, generale di brigata del Comando Carabinieri-Forestale del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia.
Esperto di foreste e di animali selvatici, divulgatore e autore di numerosi libri di successo, Daniele Zovi attraverso le sue pubblicazioni ci racconta storie di animali, ma anche di alberi, di boschi e di foreste.
I messaggi affidati ai suoi libri, sono come lettere all’interno di una bottiglia: messaggi d’amore nei confronti della Natura.
Come hai iniziato a raccontare la natura?
«A mano a mano che i miei figli crescevano ero invitato a scuola, dalle maestre prima e dai professori poi, per parlare di animali.
Ne parlavo perché li incontravo nel mio lavoro e nel mio tempo libero, come ad esempio quando all’alba, in aprile, andavo a osservare le parate del gallo cedrone.
Per me era naturale condividere le osservazioni e le emozioni di questi incontri: raccontavo quello che vedevo, quello che provavo e quello che di inaspettato può accadere ogni volta che si entra in un ambiente naturale.
Nel tempo ho constatato che le esperienze sulla natura non stancano mai, interessano tutti»....
«A mano a mano che i miei figli crescevano ero invitato a scuola, dalle maestre prima e dai professori poi, per parlare di animali.
Ne parlavo perché li incontravo nel mio lavoro e nel mio tempo libero, come ad esempio quando all’alba, in aprile, andavo a osservare le parate del gallo cedrone.
Per me era naturale condividere le osservazioni e le emozioni di questi incontri: raccontavo quello che vedevo, quello che provavo e quello che di inaspettato può accadere ogni volta che si entra in un ambiente naturale.
Nel tempo ho constatato che le esperienze sulla natura non stancano mai, interessano tutti»....
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Maria Cristina Bertonazzi

