Dal testo del romanzo: “Piantala di essere cosi’ evasivo” gli dice. “Ma fai sempre cosi’?”
“Diventa una delle cose che fanno quando vanno al supermercato. Lei gli offre un dolce, poi gli sfiora per un attimo le labbra, poi lui se ne va”. Avviene così, in maniera inaspettata, graduale eppure inesorabile, l’iniziazione sessuale di István, quindicenne nell’Ungheria ai tempi in cui il blocco sovietico non pareva ancora prossimo allo sgretolamento. Le richieste spiazzanti - persino ripugnanti - e via via più lusinghiere di una donna che potrebbe essere sua madre gli danno la chiave d’accesso a un mondo adulto di cui era stato fin lì solo un impacciato osservatore, e quando il desiderio della carne prende il sopravvento, una circostanza fatalmente drammatica lo distoglie bruscamente dalla sua vita ordinaria. Isolato e taciturno, István deve scegliere quale forma imprimere alla sua esistenza e, soldato tra Iraq e Quwait, si ritrova immerso in un’insensata quotidianità di distruzione e morte che gli lascia in eredità, oltre ad un tabagismo indefesso, una sensazione di irrealtà che sfocia in episodi di repentina violenza in seguito ai quali inizia un percorso di terapia e rinascita oltre la cortina di ferro.
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