

Rubriche
«Felice di creare un ponte tra l’interno e l’esterno»
il murales realizzato dai detenuti sulla parete del centro diurno “Quasi Amici”
Antonicelli (direttrice reggente): mi auguro un riscontro positivo. Un’occasione di crescita
Riannodiamo i fili di “Spazio Libero”, la rubrica che Mondo Padano aveva avviato con la Casa Circondariale di Ca’ del Ferro. Una ripresa che è una ripartenza vera e propria e da una nuova prospettiva, quella di chi vive l’esperienza carceraria. D’ora in avanti, infatti, Spazio Libero ospiterà una volta al mese – esperimento davvero raro, forse unico - alcuni articoli di “Cella Faremo” (da notare il gioco di parole), il giornalino nato nell’agosto del 2024 e realizzato da alcuni dei detenuti che partecipano al progetto del Centro Diurno “Quasi amici” che, frutto della collaborazione tra la Cooperativa di Bessimo, insieme a Cosper, Gamma e Nazareth, è finanziato da Regione Lombardia. Coordinatrice del Centro diurno è Francesca Salucci, della coop. di Bessimo.
In particolare, il giornalino (in questi giorni esce l’ottavo numero), si avvale del coordinamento di Jacopo Zanardi della Cooperativa di Bessimo.

Abbiamo parlato di “Cella Faremo” e delle uscite mensili su Mondo Padano, con Giulia Antonicelli, dal marzo scorso direttrice reggente della Casa Circondariale di Cremona.
«Devo dire di essere rimasta particolarmente sorpresa dalla lettura del giornalino, un po’ diverso da come una persona potrebbe immaginarselo dall’esterno - esordisce Antonicelli -. L’intento, infatti, è quello di “costruire” più che di “criticare”. Da una parte vengono fornite informazioni che servono da supporto ai detenuti appena arrivati dall’altra, invece, tratta di temi ed eventi che avvengono all’interno del carcere, anche in chiave di valorizzazione. In generale, l’obiettivo che si intende perseguire è quello di essere costruttivi anche rispetto a situazioni di criticità. Sono rimasta, inoltre, piacevolmente colpita dalla capacità dei detenuti di comunicare emozioni attraverso la scrittura di riflessioni e poesie che mettono in luce l’attesa, le difficoltà, la speranza... tutto quel vissuto che sarebbe sicuramente più complicato far emergere a voce»...
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Carla Parmigiani