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Da “Avvocato dei socialisti” fino al Governo
Un dettaglio di via Ettore Sacchi, con la finestra dipinta in occasione di Finestre Aperte, organizzato da Tapirulan
Ettore Sacchi. La via è stata intitolata al politico cremonese nel 1930, nel cuore della città
Una via che sorge nel cuore della città, snodandosi da corso Vittorio Emanuele fino a via Cadore: stiamo parlando di via Ettore Sacchi, strada stretta e acciottolata, ricca di storia. Basti pensare che vi sorgevano importanti strutture, come l’Osteria della Marcella, sede della prima redazione de L’Eco del Popolo e luogo di ritrovo dei socialisti cremonesi a inizio 1800. Ma lungo la direttrice sorgono anche il palazzo Albertoni, nonché le absidi della chiesa di San Pietro.
Il nome attuale le fu assegnato nel 1930. In precedenza, era intitolata ad Andrea Costa, noto socialista. Ancora prima, nel 1871, si chiamava via Belvedere, probabilmente in quanto sfociava sui bastioni di piazza Sant’Anna, da cui si poteva ammirare il panorama della campagna dall’alto. La scelta di dedicarla, nel secolo scorso, a Ettore Sacchi, uno dei più brillanti della vita politica cremonese e nazionale dell’epoca, dipese dal fatto che vi sorgevano il suo studio di avvocato e l’abitazione.

ETTORE SACCHI
Nacque a Cremona il 31 maggio 1851. Figura di spicco del Partito radicale storico, fu tra i principali promotori della sua trasformazione in un vero e proprio partito politico e lo guidò fino alla partecipazione ai governi liberal-democratici dell’Italia prefascista.
Dopo aver compiuto gli studi nella sua città, si laureò in giurisprudenza all’Università di Pavia e avviò l’attività di avvocato a Cremona, dove venne successivamente eletto anche in Consiglio comunale e provinciale. I primi passi nel mondo politico li mosse all’interno del circolo dedicato a Carlo Cattaneo; risale a quel periodo anche la collaborazione con il giornale radicale “Il Torrazzo”, condivisa con l’amico e concittadino Leonida Bissolati...
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Laura Bosio