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Baglioni come una "campanella". Concerto al Senato tra le "gaffes"
Claudio Baglioni durante il concerto al Senato
Se ne sono viste delle belle e il cantautore romano è apparso fuori contesto
Arrivati a questo punto dell’anno, quando si è esaurito un po’ tutti gli argomenti, di solito viene la sindrome della pagina bianca, ovvero si ha paura di non sapere cosa scrivere. Per fortuna viene sempre in aiuto il mondo della politica – di destra o di sinistra, è indifferente – che in fatto di spunti è sempre generoso, specie quando si tratta di fare gaffes o combinare pasticci. A garantire il “divertimento” ogni anno, puntuali come il panettone e il pandoro sulle tavole degli italiani, ci sono i due concerti di Natale alla Camera e al Senato, le istituzioni simbolo della nostra nazione, occasioni nelle quali si potrebbe rappresentare il meglio di un Paese che ha esportato l’arte e la musica nel mondo. Il condizionale è d’obbligo, perché anche in questo 2025 ne abbiamo viste delle belle. Già il concerto alla Camera è stato un bel pot-pourri, tra cori degli Alpini e la testimonianza di Tony Renis che ha raccontato di come è nato il suo più grande successo, “Quando quando quando”. E invece di “quando” le nostre maggiori istituzioni cominceranno a fare le cose per bene ancora non si ha notizia. Ma il massimo si è tocatto qualche giorno dopo in occasione del concerto al Senato, dove per fortuna non c’era Bocelli diretto da Beatrice Venezi ma se possibile si è visto e soprattutto sentito di peggio. Naturalmente la presentatrice era come sempre in linea con i contenuti, Milly Carlucci, ancora agghindata con le paillettes e le spalline imbottite della finale di Ballando con le stelle.
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Roberto Codazzi