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Autunno orobico, tra laghie colorati boschi di larice

Vista sul Lago Marcio [foto Paolo Reale]
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Autunno orobico, tra laghie colorati boschi di larice

Pizzo del Becco [foto Paolo Reale]
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Autunno orobico, tra laghie colorati boschi di larice

Vista dai Laghi Gemelli [foto Paolo Reale]
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Autunno orobico, tra laghie colorati boschi di larice

Ponte delle Capre, a Lenna [foto Paolo Reale]
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Autunno orobico, tra laghie colorati boschi di larice

Cornello del Tasso [foto Paolo Reale]

Nel Nord Italia, camminate, lontane o vicine, tra scenari che cambiano volto

Per godere al meglio dei colori dell’autunno bisogna cercare boschi di latifoglie oppure di larici, l’unica conifera che – con l’arrivo dei primi freddi – muta colore e perde i suoi aghi. 
Accanto a larici spontanei, spesso si trovano foreste di larice che sono eredità di boschi “coltivati” dai pastori nei secoli scorsi. Nascono dall’esigenza di proteggere i prati destinati ai pascoli più in quota: il larice offre un riparo agli animali, ombreggia il suolo e lo difende dalle precipitazioni più violente ma, nello stesso tempo, ha una struttura che lascia passare più luce rispetto a pini ed abeti.
Il larice, più modesto delle altre conifere nella sua crescita verticale, è più resistente alle intemperie ed è anche un albero più longevo: in Italia esiste un larice che si stima abbia più di mille anni, si trova in val Ventina, una laterale della Valmalenco, in provincia di Sondrio. Anche in altre località si segnalano piante che si avvicinano al millennio di vita: è il caso dei “larici millenari” della val d’Ultimo, nei pressi di Merano, sfondo di miti e leggende, nonché ambientazione di romanzi anche recenti.
Più vicini al nostro territorio, i larici che ammantano le pendici dell’alta val Brembana, in provincia di Bergamo, sono un’ottima soluzione per una camminata all’insegna dei colori autunnali.
Partendo dal centro di Carona (1018 mslm), l’anello che conduce ai Laghi Gemelli (1968 mslm) e ritorna passando per Lago Marcio (1748 mslm), Lago Pian delle Casere e i laghi Colombo e Becco è sicuramente...
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Paolo Reale
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