Giovanni Valcarenghi, consulente finanziario: «Dal 2000 propensione ad accantonare risorse calata»
La settimana scorsa c’è stato un grande battage pubblicitario per il collocamento dei buoni del tesoro pluriennali riservati ai piccoli consumatori. Scadenza a 7 anni, rendimento del 2,8% a crescere e un premio di fedeltà dello 0,8% sul capitale investito al termine del periodo. Lei li avrebbe consigliati?
«Le dico la verità: nel Btp Valore emesso la scorsa settimana non ho visto vantaggi particolari rispetto ad altre forme di investimento abbastanza simili. Il vantaggio, più che altro, si verificherà al mantenimento dell’investimento fino al termine dei 7 anni quando sarà erogato il premio. Non ho visto, dunque, condizioni più favorevoli rispetto ad altri collocamenti. Poi, però, si può tener conto delle propensioni personali. A qualcuno piace la cedola trimestrale, ad altri l’aumento graduale dell’interesse. Un consulente, però, guarda al modello matematico e calcola facilmente l’interesse alla scadenza. Il battage promozionale è comprensibile, del resto è meglio che il debito pubblico sia nelle mani di Italiani piuttosto che a stranieri, come è capitato negli anni passati». Giovanni Valcarenghi, consulente finanziario, lavora nel settore dal 1991. Se non altro, non si allinea al plauso generale dei media che ormai accompagna stabilmente l’emissione di titoli di stato (“molta pubblicità, poca informazione”). «In 35 anni c’è stato un cambiamento epocale – sottolinea – dell’atteggiamento che le persone hanno avuto e hanno ora nei confronti del risparmio e di conseguenza, dell’investimento. Il risparmio. 30 anni fa, aveva senso perché consentiva un accumulo di somme che erano sottratte al consumo. Si risparmiava spendendo di meno. Il secondo passaggio, sempre nel passato, era decidere come (...). 

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07:00|October 31, 2025
Paolo Carini

