

Focus
«Più cultura nelle scuole: puntiamo su studio e lettura»
Teenager sitting in a dark room, looking upset while reading mean messages on their phone or laptop screen.
Marialuisa D'Ambrosio, avvocato: «Abbiamo abituato i ragazzi che tutto è facile»
I correttivi da introdurre presto, prestissimo, per Marialuisa D’Ambrosio sono due: «Punire severamente chi sta dietro certe piattaforme» e accelerare il ritorno a «una scuola più seria, più severa, meno accondiscendente». Già docente d’istituto Superiore, oggi avvocato civilista e consigliere comunale a Cremona, D’Ambrosio mostra tutta la sua preoccupazione di fronte ai recenti casi di deepfake e di “imbarbarimento” dell’immagine della donna. «Nascono da una sub-cultura trentennale – dice – che trova spazi e promotori sempre più diffusi. Ma l’ha visto Paolo Bonolis invitare “gli erotomani di tutto il mondo” a partecipare al GustaMinori, dove si terranno “burlesque e balli sensuali” in piazza? Il mercimonio del corpo della donna comincia così, travestito da ironia». Con un sospiro di sconforto, D’Ambrosio parla di «un’asticella di tolleranza che si è talmente abbassata, che recuperare sarà impossibile».
Il primo chiodo da battere riguarda l’aspetto economico. «Chi apre certi siti – dice – ha come unico codice di comportamento l’engagement: deve avere traffico. Più ne ha, più guadagna. Se diamo carta bianca a certi giganti, senza alcuna limitazione e controllo, il danno per le persone si amplifica. È inutile indignarsi e poi non fare niente. Il Digital Service Act, per esempio, esiste in Europa, ma non è (...)».
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO ALL'11 SETTEMBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
16:43|September 5, 2025
Cristiano Guarneri