Angelo Landi, capo delegazione Fai Cremona: «L'associazione cresce: in provincia 1.500 iscritti»
Puntuali come la sveglia sullo smartphone che suona al mattino, le giornate Fai d’autunno si ripresentano quest’anno anche nella nostra Cremona e sul nostro territorio. Cinque palazzi (li vedete in sintesi in queste pagine) da visitare sabato 11 e domenica 12 ottobre, tutti negli stessi orari (dalle 10 alle 18), tranne Villa Marazzi a Palazzo Pignano (vedi il box) con il supporto dei volontari Fai in funzione di Ciceroni, appassionati d’arte e storia prestati all’obiettivo della divlulgazione della Bellezza.
Quelle in programma nel capoluogo, tra l’altro, sono tutte “prime volte”: la nuova sede del Politecnico (ex caserema Manfredini), l’aeroporto del Migliaro, la sede dell’associazione Libera Agricoltori, il palazzo del Consorzio Agrario. Angelo Landi, capo delegazione Fai per Cremona e il Cremonese (Crema è una delegazione a sé), è docente di Restauro Architettonico al Politecnico di Milano. Il suo impegno nel Fai si colloca anche nel solco della materia che insegna, «ma è pure il modo - dice lui - di uscire dall’aspetto didattico e di ricerca per assaporare questo interesse sul versante divulgativo».
Landi tiene a sottolineare che le aperture di quest’anno evidenziano la collaborazione sempre più stretta con le istituzioni locali, pubbliche e private. Soddisfazione che non si tramuta in entusiasmo per la consapevolezza contraria: Landi non nega, infatti, che si mantengono vive certe resistenze, soprattutto da parte dei privati, ad aprire i propri “beni” all’esterno (per le solo Giornate Fai, sia inteso) e renderli così davvero un patrimonio pubblico, cioè di tutti. «Noi stiamo divulgando, attraverso un grande sforzo gratuito e volontario - spiega Landi - la conoscenza della storia e della bellezza dei luoghi che rappresentano la nostra identità». Cremona in primis, ma naturalmente anche il territorio, sono disseminati di gioielli architettonici che meriterebbero una visita guidata perpetua. Landi cita le collaborazioni proficue con le amministrazioni di Soresina, di Ostiano, di Casalbuttano e di Martignana di Po e si augura che queste possano fungere da apripista per tante altre. «È anche un modo per avvicinarci a persone e luoghi che non sono così prossimi ai nostri eventi».
Perché i cittadini cremonesi dovrebbero vedere coi propri occhi questi palazzi e ascoltarne la storia?
«Credo sia molto importante perché il patrimonio architettonico e storico della nostra città è un patrimonio di tutti e di tutte. Patrimonio con cui dobbiamo avere una relazione e che stimola le istituzioni pubbliche e anche private a intervenire e a prendersene cura per tramandarlo alle generazioni future. Anche questo è uno degli obiettivi che suggerisce la nostra Costituzione italiana e che noi del Fondo Ambiente Italiano cerchiamo di sostenere con le nostre limitate forze, limitate risorse e coi nostri bravissimi volontari. Cerchiamo (...).

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17:04|October 10, 2025
Cristiano Guarneri