Polizia Postale. Il comandante Casarotti: «Troppa leggerezza nel pubblicare le nostre foto»
Il recente scandalo legato al gruppo Facebook denominato “Mia moglie” e al sito internet Phica.eu, poi fatti chiudere, ha aperto un vero e proprio vaso di Pandora: quello delle “foto rubate” a ignare donne (nel caso di cronaca, si tratta anche di personalità pubbliche), e poi pubblicate sui due spazi virtuali, esponendole a commenti sessisti, oggettivanti e svilenti. C’erano immagini e video espliciti, a volte girati con il consenso del partner, ma pubblicati poi a sua insaputa. Ma c’erano anche foto e video rubate, scattate di nascosto alle mogli o fidanzate, a sorelle, nipoti, figlie, vicine di casa. Ma anche scatti fatti a donne sconosciute, in palestre, piscine e addirittura camerini.
Il sito Phica.eu aveva anche un’apposita sezione denominata “Spycam”. E andando ad analizzare i contenuti, c’erano anche thred geolocalizzati: non mancava neppure quello dedicato a Cremona. Insomma, un mondo - anzi: un universo - emerso dalla parte più squallida della rete e che rappresenta, probabilmente, solo la punta dell’iceberg: la dimensione del fenomeno è infatti molto più vasta, considerando che su altri canali, come Telegram, circolano gruppi ad hoc, che sono più difficili da controllare ma egualmente inaccettabili.
Ora il tutto è al vaglio della Polizia Postale, che sta portando avanti un’indagine a livello nazionale. Sta emergendo in queste ore che il titolare del sito sarebbe un italiano, un 45enne originario di Pompei, ma le indagini sono ancora in corso. L’impegno più gravoso, tuttavia, sarà risalire agli utenti, ossia a coloro che si sono resi responsabili delle pubblicazioni, e insieme a questi, anche coloro che hanno commentato. Sebbene il sito sia (...).
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16:26|September 5, 2025
Laura Bosio