Daniele Cerutti, IA Integration Consultant, supporta le imprese nello sviluppo di soluzioni tecnologiche
L’intelligenza artificiale non è più una frontiera riservata ai grandi colossi del web o ai laboratori universitari: oggi, grazie all’evoluzione tecnologica e alla diffusione di strumenti accessibili come ChatGPT, anche le piccole e medie imprese possono integrarla nella loro quotidianità. A fare il punto sulle opportunità e sulle sfide dell’IA in ambito aziendale è Daniele Cerutti, IA Integration Consultant, che da anni supporta aziende di ogni dimensione nell’implementazione pratica della tecnologia.
L’intelligenza artificiale ha ormai circa cinquant’anni e inizialmente nasceva con obiettivi completamente diversi da quelli attuali. In passato, accedere all’IA significava avere a disposizione server giganteschi e ingenti risorse di calcolo, come facevano Google, Amazon o Netflix. Solo i grandi brand potevano permettersi di sperimentare con algoritmi complessi. Oggi, grazie al cloud computing e all’aumento della potenza di calcolo, chiunque può sfruttarla, anche individualmente e gratuitamente, come avviene con ChatGPT”.
Quali erano le prime applicazioni dell’IA nelle aziende?
“All’inizio si trattava soprattutto di analizzare i comportamenti d’acquisto e personalizzare strategie di marketing. Gli algoritmi e il machine learning servivano a capire pattern, proporre riacquisti o gestire campagne pubblicitarie digitali. Con l’arrivo di modelli linguistici come GPT, si è verificata un’esplosione di accessibilità: oggi le aziende possono usarla per ottimizzare processi interni, migliorare il servizio clienti e liberare tempo per attività a più alto valore umano”.
Come possono le aziende usare l’IA in pratica?
“L’adozione efficace dell’IA non è automatica. Spesso le persone pongono le domande in modo errato e ottengono risposte discutibili. Per questo motivo, entro in azienda con percorsi di formazione pratica: insegno a fare prompting in modo corretto, cioè a formulare le domande e i comandi secondo regole precise, per ottenere risposte utili. Questo permettere di individuare attività ripetitive che non richiedono valore umano e automatizzarle, così le persone possono concentrarsi su attività strategiche”.
Può fare qualche esempio concreto?
“Molte riunioni aziendali consumano molto tempo. Strumenti di IA possono prendere appunti, trascrivere le conversazioni in più lingue e produrre riassunti, tabelle e piani di lavoro. Lo stesso vale per le telefonate, con software come Ploud Note che registrano e analizzano le conversazioni. Si possono creare centralini virtuali, chatbot avanzati, gestire la posta elettronica, traduzioni automatiche e agenti autonomi con compiti specifici, dalla rassegna stampa alla gestione dei lead commerciali. Ogni task ripetitivo può essere (...)».
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06:38|September 26, 2025
Laura Bosio