

Economia & Lavoro
Carlo Loffi, agronomo di lungo corso, si sofferma sul progresso e sulla sensoristica negli allevamenti
Tecnologia al servizio del settore
Farmers hands going through crops in wheat field in sunset.
Le ricadute sono positive: maggiore efficienza del sistema e impatto ridotto
Carlo Loffi è agronomo-zootecnico, laureato in Scienze Agrarie a Piacenza con master in Zootecnia da latte, titolare di uno studio professionale a Cremona. Svolge attività di consulenza per caseifici industriali e aziende agricole, occupandosi di finanziamenti, mitigazioni ambientali e paesaggistiche, miglioramenti fondiari, gestione delle acque irrigue e stime immobiliari. È stato assessore all’Ambiente, Ecologia, Protezione Civile e Polizia Municipale del Comune di Cremona (2001-2005) e docente in corsi specialistici. Loffi si sofferma su come gli allevamenti da latte possono diventare più efficienti e meno inquinanti con la sensoristica.
Quali applicazioni informatiche sono già disponibili per l’allevamento bovino?

«L’informatica applicata ai sensori offre già da alcuni anni un insieme di applicazioni che forniscono moltissimi di dati: il trasponder, collegato alla rete wifi, è un rilevatore applicato al collo o all’orecchio dell’animale, che consente il suo riconoscimento e la possibilità di associare i dati registrati durante la mungitura. L’accelerometro ci informa quanto tempo l’animale ha trascorso ad alimentarsi, a riposare, se è in prossimità del calore o del parto, se sta bene o è in allarme per qualche motivo. Il ruminometro ci informa come rumina, il bolo ruminale il suo pH. Le sonde ambientali in stalla rilevano temperatura e umidità e, collegate ai ventilatori, ne gestiscono in automatico funzionamento e velocità, l’eventuale inserimento di acqua nebulizzata per mantenere gli ambienti freschi, adatti alla vita della mandria in ogni periodo stagionale, contri...
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Mauro Taino