Economia & Lavoro
Ingegneri - Il presidente dell’Ordine provinciale, Adriano Faciocchi, analizza lo stato della professione

«Siamo meno attrattivi»

«Per la complessità delle procedure o per la scarsa soddisfazione che si riscontra»

In un momento di profonda trasformazione per il mondo delle professioni tecniche, l’ingegneria si trova ad affrontare sfide complesse: dal calo delle iscrizioni all’Albo al rapporto con l’università, dall’evoluzione tecnologica alla formazione continua. Adriano Faciocchi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cremona, offre una lettura lucida dello stato della professione, soffermandosi sulle criticità ma anche sulle opportunità legate all’innovazione, all’etica e al ruolo sociale dell’ingegnere. 
Che momento vive la professione?
Adriano Faciocchi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cremona (sulla destra)
Adriano Faciocchi, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Cremona (sulla destra)
«Una questione generalizzata su tutto il territorio nazionale è il calo delle iscrizioni all’Albo degli ingegneri, in generale, e in particolare nel settore civile. Sembra che la professione non sia più attrattiva come un tempo, forse per la complessità delle procedure o per la scarsa soddisfazione che talvolta si riscontra in ambito lavorativo. È un paradosso, perché l’ingegneria, a livello generale, è una professione molto richiesta. Tuttavia, anche settori come l’informatica, l’elettronica, l’intelligenza artificiale, la biomedica e l’industriale mostrano alcune difficoltà. Occorrerebbero incentivi concreti per avvicinare i giovani a questa professione, aiutandoli a comprendere che, nonostante tutto, esistono interesse e soddisfazione nello svolgere questo lavoro. Questo è un aspetto di carattere generale»...
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Mauro Taino
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