

Giovani e Lavoro
Sowmya Palanichamy racconta il suo percorso accademico e l’esperienza all'ombra del Torrazzo
«L’ingegneria per creare efficienza e sostenibilità»
«In questo campus corsi specializzati ed esperienze pratiche in linea con i miei interessi nell’agricoltura»
Sowmya Palanichamy non ci ha messo molto ad ambientarsi a Cremona. La città del Torrazzo è stato il luogo ideale per completare i suoi studi in ingegneria agraria e conseguire la laurea magistrale discutendo la tesi in “Implementation of Dutch farming for the Cultivation of Tomatoes in South India”. Arrivata in Italia dal sud dell’India, Sowmya è rimasta stregata dai bellissimi spazi verdi di Cremona e dal fascino del fiume Po con il suo splendido parco. Adesso, continuerà a fare esperienza sia nei metodi di coltivazione che utilizzano strutture come serre o tunnel per proteggere le piante da condizioni climatiche avverse e agenti esterni, come freddo, vento, pioggia, parassiti e malattie che nei sistemi idroponici per poi trasferire tutto questo sapere in un attività da svolgere nel proprio Paese.
Dottoressa Palanichamy, qual è il bilancio della sua permanenza nel nostro Paese?
«La mia esperienza in Italia negli ultimi tre anni mi ha arricchito molto sia a livello personale che accademico. Studiare al Politecnico di Milano mi ha permesso di conoscere tecniche avanzate di ingegneria agraria e di vivere in un ambiente di apprendimento internazionale e molto diversificato. Vivere in Italia mi ha insegnato adattabilità, indipendenza e capacità di collaborare con persone provenienti da culture diverse. Ho avuto anche l’opportunità di lavorare su progetti pratici, svolgere stage e sviluppare la mia tesi: esperienze che hanno approfondito le mie competenze tecniche e operative. Nel complesso, il mio periodo in Italia mi ha reso una persona più sicura, con una mentalità globale e meglio preparata professionalmente»...
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Antonio Gattulli