Economia & Lavoro
Intervistati 1.000 giovani tra i 16 e i 30 anni

Dalle opportunità ai sentiment, ai fattori che incidono sulla decisione di avviare una carriera autonoma

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Quali sono le opportunità del ‘fare impresa’ da parte dei giovani in Regione?

La ricerca, che si basa su un campione di 1.000 giovani tra i 16 e i 30 anni, residenti in Lombardia, è stata condotta a luglio dall’Istituto Piepoli e ha l’obiettivo di valutare lo stato dell’arte dell’imprenditoria giovanile in Regione.
La ricerca ha inteso delineare il quadro attuale e prospettico in merito all’opportunità imprenditoriale giovanile, attraverso l’analisi dei sentiment e delle prefigurazioni dei giovani nei confronti del lavoro, dei fattori che favoriscono o viceversa ostacolano la decisione di intraprendere una carriera ‘autonoma’, la loro propensione futura a mettersi in proprio e la percezione della Regione Lombardia e del territorio come fattore di supporto e successo per le progettualità dei giovani.
Essere giovani studenti e lavoratori oggi in Lombardia
I giovani che stanno studiando sono abbastanza soddisfatti della propria esperienza (82% si dichiarano molto o abbastanza contenti). Tuttavia, non mancano alcune difficoltà: il tema cruciale è che la scuola di oggi, per lo più, non risulta abbastanza strutturata per preparare al ‘dopo’. Sebbene il sistema scolastico italiano permetta di raggiungere una buona preparazione, il percorso educativo appare spesso teorico e poco bilanciato nei confronti della pratica e della realtà lavorativa.
Il futuro dopo la scuola non è, in effetti, così scontato ed è un’incognita per un ragazzo su due. 
I giovani che sono già entrati nel mondo del lavoro ne danno una valutazione positiva (79% di molto o abbastanza soddisfatti). Il timore di non riuscire a realizzarsi attraverso la professione è una delle preoccupazioni più sentite dai giovani lavoratori.
L’approccio complessivo nei confronti del lavoro
I giovani lombardi sembrano molto schietti nell’indicare cosa si aspettano dal lavoro: non faticano a mettere lo stipendio al primo posto (per il 31% dei ragazzi), pur evidenziando che la retribuzione è una condizione necessaria, ma non sufficiente nel considerare la scelta professionale.
I ragazzi danno grande importanza alla qualità dell’ambiente lavorativo, alle prospettive offerte, alle opportunità di crescere come professionista e anche come persona.
Per avere successo nel lavoro contano impegno e capacità relazionali (per un ragazzo su due) purché si basino sulla preparazione, le competenze, la formazione, la rete dei contatti e - anche -l’opportunità di vivere in Lombardia (per il 27% dei residenti).
Nel loro desiderio di realizzazione, di crescita, di autonomia e flessibilità i giovani aspirano a lavorare in aziende grandi, multinazionali, imprese giovani e innovative, ma anche, per una parte, a mettersi in proprio.
Autoimprenditorialità: sfide e opportunità 
Avviare una propria attività, diventare imprenditori di sé stessi mette i giovani davanti a due prospettive, a loro ben chiare: autonomia e rischio, coraggio e difficoltà, soldi e sacrificio, successo e fallimento.
I vantaggi percepiti del mettersi in proprio sono collegati alla realizzazione delle proprie aspirazioni, a tutto ciò che porta un benessere personale, professionale, economico e, anche, sociale
Le criticità, invece, sono soprattutto di natura esogena: economica, fiscale, consulenziale. 
Una delle problematiche maggiormente percepite è quella di riuscire a trovare un valido supporto informativo. I giovani, oggi, individuano come riferimenti migliori, i commercialisti (31%), altri imprenditori (27%) e i consulenti del lavoro (25%).
La fiducia nel riuscire a mettersi in proprio in Italia non è altissima.  
La Lombardia offre opportunità migliori che altrove (per il 30% degli intervistati). 
Il 37% dei giovani lombardi potrebbe prendere in considerazione l’idea dell’autoimprenditorialità negli anni a venire.
Il ruolo di Regione Lombardia
Regione Lombardia ha un ruolo chiave nel favorire l’autoimprenditorialità giovanile: l’80% dei ragazzi ne riconosce l’importanza.
I ragazzi hanno bisogno di un supporto allargato e strutturato, soprattutto in ambito formativo, comunicativo e informativo. 
Oltre alle iniziative già in essere, chiedono soprattutto corsi di formazione a scuola, incontri/corsi online, servizi di supporto continuativi, campagne di informazione – comunicazione (anche sui social), spazi per incubatori di imprese, aiuti economici a chi assume i giovani.
20:45|October 9, 2025
Redazione Economia
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