Un terzo degli italiani (il 27%) accumula liquidità, senza farla fruttare
“Il risparmio di oggi è il pane di domani”, una frase che sembra antica, ma che continua a parlare al cuore delle famiglie italiane, è la sintesi della saggezza contadina, quella che insegnava a non consumare tutto subito, ma a lasciare qualcosa da parte per affrontare l’inverno, le difficoltà e/o gli imprevisti.
Franklin Benamin diceva:“Il risparmio è la migliore e più sicura delle entrate”. Eppure, guardando i numeri di oggi, quel pane rischia di non bastare più… Il risparmio e la cultura italiana è un binomio dal legame antico, gli italiani hanno sempre avuto un rapporto speciale con il risparmio.
La “casa di proprietà” è stata a lungo il traguardo più importante, un investimento solido percepito come sicuro, un lascito da tramandare ai figli, per generazioni la casa ha rappresentato stabilità e futuro. Accanto al mattone, il libretto di risparmio era il simbolo della prudenza, non servivano grandi rendimenti, bastava la certezza di avere un gruzzolo da parte; era la mentalità del dopoguerra: poco, ma sicuro.
Oggi il contesto è diverso. L’inflazione erode il valore della liquidità, i rendimenti obbligazionari oscillano e le pensioni pubbliche non garantiscono più la serenità di un tempo, eppure molti italiani faticano ad adattarsi...

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 16 OTTOBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
16:47|October 10, 2025
Giusy Biondelli