Premiata la raccolta di poesie di Chiara Beccari dedicata al mito di Euridice: la perdita e la ricerca di sé
«La poesia è il tentativo di rendere bello ciò che in realtà non lo è … e riesce a leggere in anteprima cose che ci riguardano …» Questo afferma Chiara Beccari, cremonese, docente di lettere del liceo scientifico a indirizzo sportivo del Torriani, che è giunta terza ex aequo al Festival e premio letterario al femminile ‘Le parole di Lavinia’ indetto dal Centro Studi Femininum Ingenium di Pomezia con la silloge Il ritorno di Euridice.
Chiara, da quanto scrive? Quale significato ha per lei la poesia?
«Ho iniziato a scrivere circa quindici anni fa e finora mi sono dedicata solo a testi poetici.
Scrivere poesia per me, vuol dire codificare in parte la vita e dare in qualche modo dignità, elevandole, alle cose che ci accadono e che non sempre ci risultano chiare. Mi sono accorta che talvolta la poesia riesce ad anticipare a livello inconscio ciò che in seguito si chiarisce dal punto di vista razionale».
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13:54|October 24, 2025
Paolo Fornasari

