Fin dall’antichità godette di un vasto culto in Oriente e in Occidente. La fede cristiana, i miracoli, il martirio
Sabato 1° giugno 2024, nella Cattedrale di Crema, don Giuseppe Pagliari (Direttore della Biblioteca Diocesana), in dialogo con Matteo Facchi (presidente della Società Storica Cremasca), ha presentato il libro: Tomaso Piantanida, Succinta istoria della vita di S. Pantaleone martire, medico nicomediense, Crema, Mario Carcano, 1707, edizione facsimile, Crema, Centro Editoriale Cremasco, 2023. Dopo la presentazione sono stati inaugurati tre pannelli didattici intitolati San Pantaleone patrono di Crema e del Cremasco posti in piazza Duomo, all’esterno della Cattedrale. È il modo in cui quest’anno la Diocesi di Crema celebra il suo patrono. Il titolo vuole sottolineare il legame che dal medioevo ha unito san Pantaleone e la comunità cremasca ancora prima della istituzione della diocesi. I testi dei pannelli, a cura di Gabriele Cavallini, Matteo Facchi e del sottoscritto raccontano la vita del santo, il suo culto nel nostro territorio, le reliquie custodite in Cattedrale, le vite di san Pantaleone pubblicate a Crema, le opere d’arte che lo raffigurano conservate in Duomo e in altre chiese della diocesi. I pannelli rimarranno esposti in piazza, fruibili gratuitamente, fino al 10 giugno.
Perché san Pantaleone fu scelto come patrono del Cremasco? Per rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro e guardare alle origini. Pantaleone godette fin dall’antichità di un vasto culto in Oriente e in Occidente, al pari dei celebri Cosma e Damiano, coi quali condivide nella rappresentazione agiografica non solo il modello martiriale ma anche il carattere taumaturgico di santi medici anargiri (letteralmente ‘senza denaro’), ovvero dei santi che, secondo la tradizione, esercitarono la medicina gratuitamente. La sua popolarità è testimoniata dalla Passio giuntaci in varie redazioni e rimaneggiamenti in greco, armeno, georgiano, copto, arabo. Secondo la leggenda, Pantaleone, nativo di Nicomedia in Bitinia, educato cristianamente dalla madre Eubule, ma non ancora battezzato, è affidato dal padre pagano al grande medico Eufrosino e apprende la medicina tanto da meritarsi l’ammirazione e l’affetto dell’imperatore Massimiano. Si avvicina alla fede cristiana a partire dall’esempio di Ermolao, presbitero cristiano che vive nascosto per timore della persecuzione, il quale lo convince progressivamente ad abbandonare l’arte di Asclepio (dio della medicina, della guarigione e dei serpenti), garantendogli la capacità di guarire ogni male nel solo nome di Cristo: di ciò fa esperienza lo stesso Pantaleone, il quale, dopo aver visto risuscitare alla sola invocazione del Cristo un bambino morto per il morso di una vipera, si fa battezzare...
Perché san Pantaleone fu scelto come patrono del Cremasco? Per rispondere a questa domanda bisogna fare un passo indietro e guardare alle origini. Pantaleone godette fin dall’antichità di un vasto culto in Oriente e in Occidente, al pari dei celebri Cosma e Damiano, coi quali condivide nella rappresentazione agiografica non solo il modello martiriale ma anche il carattere taumaturgico di santi medici anargiri (letteralmente ‘senza denaro’), ovvero dei santi che, secondo la tradizione, esercitarono la medicina gratuitamente. La sua popolarità è testimoniata dalla Passio giuntaci in varie redazioni e rimaneggiamenti in greco, armeno, georgiano, copto, arabo. Secondo la leggenda, Pantaleone, nativo di Nicomedia in Bitinia, educato cristianamente dalla madre Eubule, ma non ancora battezzato, è affidato dal padre pagano al grande medico Eufrosino e apprende la medicina tanto da meritarsi l’ammirazione e l’affetto dell’imperatore Massimiano. Si avvicina alla fede cristiana a partire dall’esempio di Ermolao, presbitero cristiano che vive nascosto per timore della persecuzione, il quale lo convince progressivamente ad abbandonare l’arte di Asclepio (dio della medicina, della guarigione e dei serpenti), garantendogli la capacità di guarire ogni male nel solo nome di Cristo: di ciò fa esperienza lo stesso Pantaleone, il quale, dopo aver visto risuscitare alla sola invocazione del Cristo un bambino morto per il morso di una vipera, si fa battezzare...
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00:00|June 6, 2024
Nicolò Dino Premi