Ceriani: i giovani chiedono adulti credibili. No al relativismo pedagogico
Il titolo del libro è promettente: «Ripartiamo insieme - Famiglia e scuola, l’alleanza necessaria». È stato scritto a quattro mani dallo psicoterapeuta Luca Luigi Ceriani, dedito alla formazione di docenti ed educatori, e da Raffaella Paggi, preside di una scuola secondaria di primo grado e rettrice della Fondazione Vasilij Grossman.
Il volume, edito recentemente dalla Ares, in 280 pagine affronta una tra le criticità forse più complesse della Scuola italiana. Ne parliamo con uno degli autori, Luca Ceriani.
Di alleanza tra scuola e famiglia si parla da tanto tempo, sin da prima dei decreti delegati, eppure ancora oggi non si è pienamente realizzata. Ci si può credere ancora?
«Il dato di realtà è che tra scuola e famiglia c’è inimicizia. Fanno testo le numerose cause intentate contro gli insegnanti ritenuti o negligenti oppure non sufficientemente all’altezza della situazione. Ma un esempio si è avuto anche la scorsa estate con quei ragazzi, che si sono rifiutati di sostenere la prova di maturità, motivando la loro scelta col fatto di non riconoscere l’autorevolezza dei propri insegnanti e soprattutto di non stimarne l’operato. La cosa preoccupante è che le famiglie assecondarono questa loro presa di posizione. Si tratta di casi evidentemente estremi non solo di mancata alleanza, ma addirittura di mancato riconoscimento del ruolo. Oggi bisogna allora, in qualche modo, ricostruire quest’alleanza, che si è interrotta, ricostruire una relazione in cui i ruoli vengano rispettati, perché, senza la presenza di adulti credibili, anche i ragazzi non diventano a loro volta adulti».
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Mauro Faverzani

