Alla vigilia della Stagione lirica del "Ponchielli" che apre con la Carmen di Bizet, intervista a Del Pecchia della Segreteria del teatro
«Abbiamo voluto costruire una Stagione che parlasse al cuore del pubblico, con titoli che rappresentano veri pilastri del melodramma: Carmen, L’elisir d’amore, Nabucco, I Puritani. Opere che non smettono mai di emozionare, capaci di coinvolgere sia chi vive l’opera da sempre sia chi vi si avvicina per la prima volta. Al tempo stesso, ci è sembrato importante dare spazio a un titolo meno frequentato come Don Quichotte di Massenet: un’opera affascinante, che merita di essere riscoperta e di entrare nell’immaginario del pubblico. In sintesi, abbiamo cercato un equilibrio tra il respiro della grande tradizione e la curiosità della scoperta».
Così Lorenzo Del Pecchia, della Segreteria Artistica del teatro Ponchielli, alla vigilia di una nuova Stagione d’Opera, come sempre carica di aspettative. Diversificazione - continua - che «permette di valorizzare anche composizioni di valore, pur meno conosciute, arricchendo il panorama culturale e offrendo al pubblico l’opportunità di scoprire nuovi orizzonti».
Del Pecchia, si parte con la “Carmen” di Bizet, opera celeberrima. Cosa dobbiamo aspettarci dall’allestimento? E in generale la Stagione punterà su regie innovative, nel segno di quanto si è visto negli ultimi anni?
«Carmen mancava dal nostro circuito dal 2017-2018: il suo ritorno era atteso e necessario, perché parliamo di uno dei capolavori assoluti del repertorio. L’allestimento sarà fedele alla drammaturgia ma capace di parlare al presente,
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12:38|September 26, 2025
Carla Parmigiani