

Cultura & Spettacoli
L'ozio e la bellezza della normalità
Capretta pensierosa di Angelo Micheli (architetto e artista)
Angelo Micheli, architetto e artista. «Inseguo tre tipologie di sculture: il corpo femminile, cipressi e capre»
“L’ozio non è il non fare nulla. L’ozio è essere liberi di fare qualsiasi cosa”. Questa convinzione di Floyd Dell, personaggio americano influente in campo letterario, è anche quella di Angelo Micheli che ha intitolato una sua recente mostra a Palazzo Viani Dugnani a Verbania, “Le sculture dell’ozio”. Partito da Crotta alla fine degli anni Settanta con direzione Milano prima per la formazione universitaria e poi per il lavoro, unisce all’essere un architetto di successo (quest’anno ha anche vinto il “Premio Architetto dell’anno 2025”) la passione per l’arte.
Che cosa unisce architettura e arte?
«Alla base c’è la passione che porta a cercare sempre nuove strade per fare ricerca, e poi viene la traduzione in un prodotto che può essere indifferentemente un’opera di architettura o di arte».
Oggi lei si sente più architetto o artista?

«Tendo a non fare distinzione: mi alzo la mattina e, mentre vado in giro per lavoro o in studio, i pensieri vanno sì all’architettura,
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Paolo Fornasari