Cultura & Spettacoli

La terracotta, così fragile e così forte

Cremona, Soncino e Castelleone per un primo itinerario cremonese. Vita e opere di Rinaldo De Staulis

Prima di proporre degli itinerari turistici alla scoperta delle principali sculture fittili (dal latino fictilis, derivato di fingere «plasmare» [l’argilla]) quattro-cinquecentesche sparse tra Cremonese e Cremasco, facciamo un breve excursus storico per capire perché il materiale - la terracotta - sia significativo in sé prima ancora che per le forme che gli artisti seppero conferirgli.

A SCULTURA IN BRONZO E TERRACOTTA
COME “ARTE ALL’ANTICA”
L’impiego di creta lavorata e cotta per realizzare materiali da costruzione, vasellame, rilievi e sculture è attestato fin dalla preistoria in numerose civiltà. La scultura in terracotta e in particolare la statuaria erano diffuse nel mondo antico greco, etrusco e romano come testimoniato dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio. La fragilità del materiale ha però fortemente limitato il numero di opere antiche sopravvissute, ancora minore rispetto a quello delle già rare sculture bronzee: la terracotta, infatti, è quasi indistruttibile dal tempo e dagli agenti atmosferici, ma si spezza e frantuma facilmente se soggetta a urti.
Va sottolineata la stretta correlazione tra la scultura fittile e quella bronzea: infatti, per realizzare lo stampo in cui colare il metallo fuso è necessario prima plasmare un modello in cera o in argilla con le stesse modalità usate per modellare la creta destinata a essere cotta.
Durante l’alto Medioevo in Italia la produzione di laterizi si ridusse drasticamente a favore dell’uso di pietre o materiali di reimpiego e con essa si perse anche l’opportunità economica e la capacità tecnica di costruire fornaci adatte anche per cuocere rilievi e sculture. Di pari passo anche la statuaria in bronzo quasi scomparve (fanno eccezione, per esempio, le sculture di età carolingia e ottoniana, sempre significativamente legate a ‘rinascenze’ in cui si prendeva l’antico come modello) e le tecniche fusorie vennero tenute in vita solo dalla produzione di campane e utensili. A partire dall’XI secolo e poi nel XII il grande fervore edilizio che interessa tutta l’Europa e che si esprime nello stile chiamato convenzionalmente ‘romanico’, causa una grande richiesta di materiali da costruzione che, soprattutto nella valle del Po, trova risposta nella rinnovata produzione di materiali laterizi....
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00:00|June 23, 2022
Matteo Facchi
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