Cultura & Spettacoli
La partita della vita «Noi, “pedoni” ma... si può migliorare»
Riccardo Cavaliere (foto Rebecca Manfredini)
Riccardo Cavaliere: «Negli scacchi ho intravisto una metafora dell’esistenza umana»
Più o meno cinque anni fa scelse, con piena sicurezza, di defilarsi rispetto al mondo dell’editoria, perché poco convinto di alcune delle dinamiche che caratterizzano quest’affascinante -per quanto, spesso, disordinato - contesto. Un arco temporale occupato, tuttavia, dalla passione per la scrittura e per l’interesse, maturato con il trascorrere dei mesi, per gli scacchi: due elementi che, oggi, trovano una felice convergenza tra le pagine de “Sono un Pedone”, il romanzo - proposto nel catalogo della casa editrice bresciana “Messaggerie Scacchistiche” - con cui Riccardo Cavaliere torna a occupare gli scaffali delle librerie.
Intimismo e riflessione, capacità di stimolare uno “sguardo” interiore. Sono in molti a riconoscerle queste abilità in tema di scrittura. Eppure, era da tempo che non pubblicava un’opera: ci spiega perché?
«Era come se avessi perso la fiducia in merito a un “sistema” che, per i motivi più differenti, non mi appariva più del tutto chiaro.
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Fabio Canesi