Premio “Città di Cremona”: Aurora Fappani è la giovane vincitrice
Da grande vuole intraprendere la carriera di magistrato, perché - per dirla con lei - «crede fermamente nel valore della Giustizia da esercitare in maniera equa». Nell’attesa della iscrizione alla Facoltà di Giurisprudenza, Aurora Fappani - brillante studentessa del Liceo “Daniele Manin”, attualmente residente nel piccolo Comune bresciano di Borgo San Giacomo - ha trovato il tempo di vincere la quinta edizione di uno dei concorsi locali più ambìti in tema di scrittura, ossia il Premio Letterario “Città di Cremona”. Per nulla intimorita dalla pagina bianca da riempire di parole significative, Aurora si è imposta sulla concorrenza grazie a un racconto (“L’Uomo, il Re e il Boia”: questo è il titolo) formidabile ad approfondire il tema centrale della kermesse di quest’anno: “Potere”.
Nelle scorse settimane, la Giuria ti ha conferito il Primo Premio Assoluto perché il tuo racconto ha avuto, fra l’altro, il merito di sviscerare un argomento complesso in modo assai originale: ne sono protagoniste tre figure che, ognuna alla sua maniera, sono rappresentative di qualcosa di estremamente importante.
«Ho immaginato la marcia di avvicinamento di un individuo (L’Uomo) verso il patibolo, ovvero il luogo laddove si consumerà la sua condanna a morte. È, questo, un pretesto per narrare una sorta di “viaggio” dentro la coscienza dell’essere umano, costretto a vivere dentro un mondo in cui esiste qualcuno che esercita il Potere (il Re) ed esiste qualcun altro che ne è un mero esecutore (il Boia, ovviamente). La traccia del Premio mi ha permesso di riflettere in merito al rapporto tra queste tre figure, paradigmatiche di un legame che, sovente, può essere difficile (e, nei casi più estremi, finanche distorto)»...
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Fabio Canesi

