

Cultura & Spettacoli
«Il teatro, quanta vita»
Mattia Cabrini in "Una storia Chiara" (foto Claudio Gagliardini)
L'attore e regista cremonese Mattia Cabrini: impari a conoscerti meglio e a costruire con gli altri
Quando si dice... le luci della ribalta. Letteralmente, all’inizio. «Fare il tecnico delle luci nei teatri, nei concerti... era il mio sogno da ragazzo. Frequento, così, la scuola di perito elettrotecnico e, ancora studente, mi ritrovo a fare uno stage al teatro “Monteverdi”, dove conosco l’associazione Giorgia, che si occupa di disabilità. A un tratto, mi chiedono “perché non provi a salire sul palco con noi?”».
Bagliori qua e là che anticipano un’altra via possibile, un riconoscersi pian piano, il seguire una traccia che rivela poi la trama.. Perché Mattia Cabrini, attore e regista cremonese, scopre ben presto che «salire sul palco, mi piaceva tanto». Passo dopo passo, il percorso si arricchisce di esperienze fino ad approdare 10 anni fa – era il dicembre del 2015 – nella Compagnia dei Piccoli, Aps di cui è tra i fondatori. «All’inizio eravamo due attori, un musicista e una coreografa con il desiderio di lavorare insieme». E di raccontare storie. Mattia, in verità, l’arte del racconto è un’esperienza che assapora fin da bambino. «Sono nato a Cremona, mio padre è cremonese, mia madre, invece, di Palermo: passavo l’estate dai nonni siciliani, con i quali ho sempre avuto un rapporto molto profondo.

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13:30|October 24, 2025
Carla Parmigiani