

Cultura & Spettacoli
Dante Ruffini, l'uomo, l'artista, la famiglia: trama unica e compatta
Dante Ruffini, San Martino, gesso, 1958 e Cena in Emmaus, gesso, 1961
L'omaggio al Museo Civico di Cremona, nel 120esimo della nascita. Interessante anche l'idea di inserire opere presenti nel tessuto cittadino
L’avventura molto intima, che sottotitola la mostra dedicata a Dante Ruffini (Cremona, 1905-1963) al Museo Civico di Cremona, è un’avventura che intreccia la vita dell’artista con la vita dell’uomo. Una trama inestricabile, segnata dalla continua contaminazione tra l’una e l’altra sfera fino a perderne i confini e a crearne una matassa unica e compatta. Nell’esposizione “La scultura di Dante Ruffini”, che rimarrà aperta gratuitamente fino al 18 gennaio 2026, quaranta opere ripercorrono la carriera di un protagonista della scultura cremonese della prima metà del Novecento, con l’intento di portare in luce un patrimonio locale di altissimo livello, troppe volte lasciato in ombra e ancora troppo poco valorizzato.
Dante Ruffini nasce il 3 novembre 1905 a Cremona, città nella quale cresce e si forma presso la Scuola d’Arti e Mestieri “Ala Ponzone”. Dopo un breve soggiorno presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, si avvicina per poco tempo alla bottega romana dello zio Alceo Dossena, dove ha modo di approfondire la conoscenza dei materiali e delle tecniche classiche.
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Gaia Badioni