Attualità

Vittime di violenza: emergenza, rifugio, accoglienza

Tema della conferenza del 5 novembre, la messa in protezione in emergenza: il primo passo verso una vita libera

l progetto Casa V.E.R.A. promosso da Rotary Club Cremona  e Aida, riguarda la realizzazione in città di una struttura di ospitalità per donne vittime di violenza e per i loro figli in situazione di emergenza. La violenza maschile sulle donne è un fenomeno complesso, radicato nella cultura e negli stereotipi di genere della popolazione e ancora oggi ben presente in molti contesti della società. Il maltrattante è per lo più una persona conosciuta: i partner attuali e gli ex partner commettono le violenze più gravi. Alta è la percentuale dei/delle figli/figlie che hanno assistito a episodi di violenza sulla propria madre. Il report più recente a cui fare riferimento per conoscere i numeri del fenomeno è quello della Rete D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza, che comprende 117 centri e 218 sportelli antiviolenza, oltre a 66 Case Rifugio su tutto il territorio nazionale, tra cui il centro Antiviolenza Aida e le sue Case. Nel 2023 sono state accolte 23.805 donne. Il 46,5% ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni, quasi una su tre non ha un lavoro e meno della metà può contare su un reddito sicuro. Le forme di violenza sono multiple. La più frequente è quella psicologica, subìta dalla grande maggioranza delle donne (82,2%), seguita da quella fisica (56,5%).
A Cremona lo scorso anno il Centro Antiviolenza ha accolto 91 donne.
L’analisi dei dati locali, così come quelli nazionali, conferma che la violenza più diffusa è quella domestica.
Oggi, dunque, appare urgente supportare le donne nei loro percorsi di fuoriuscita dalla violenza, garantendo loro servizi generali e specializzati di protezione e sostegno (Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, art. 18). Il progetto Casa V.E.R.A. guarda in questa direzione con lo scopo di avviare una start up per la gestione di un alloggio d’emergenza per le donne e i loro figli che necessitano di immediata protezione dopo aver lasciato la propria abitazione per motivi di sicurezza.
È stato rilevato, infatti, un bisogno primario a livello locale. Sul territorio provinciale esiste scarsità di offerta di questo tipo di strutture, e il Comune capoluogo di Cremona è attualmente sprovvisto di un alloggio d’emergenza disponibile h24.  
Da qui la partnership fra Rotary Club Cremona e Aida - Centro Antiviolenza di Cremona che hanno ideato e proposto, alle primarie Fondazioni territoriali con la creazione di una Rete di scopo, di implementare la filiera dei servizi per la protezione e presa in carico delle donne e dei/delle loro figli/figlie: attraverso una struttura ah hoc, realizzata attraverso il presente progetto, sarà possibile offrire ospitalità, 24 ore su 24, 7 giorni su 7 dando risposta immediata alle situazioni di emergenza. 
La struttura di accoglienza permette alle donne e ai/alle loro figli/figlie di potersi allontanare dal contesto violento, avviando con serenità un percorso di autonomia e indipendenza.  Il periodo di ospitalità previsto è di un mese (per l’osservazione e la valutazione del caso); la struttura è a indirizzo segreto. Sono garanti gratuitamente l’alloggio, il vitto e tutti i beni primari per la vita quotidiana, per le donne e i/le figli/figlie. 
L’accesso alla struttura avviene su richiesta dei Servizi Sociali, del Pr.I.S - Pronto Intervento Sociale e su segnalazione dei soggetti aderenti alla Rete Territoriale per la prevenzione e il contrasto alla violenza contro le donne e di altri soggetti del territorio facilitatori del collegamento con i punti di accesso alla Rete. In caso di richiesta diretta pervenuta al CAV, in accordo con la donna, viene attivata la rete territoriale dei Servizi.
Nella struttura opererà personale, specificatamente formato, esclusivamente femminile: la metodologia dei Centri Antiviolenza e delle Case delle Donne si basa sulla relazione fra donne, sull’accoglienza, sull’ascolto e sull’assenza di giudizio: la donna è al centro, con la sua identità, le sue risorse, le sue capacità. Il percorso ne rispetta la soggettività e il bisogno di ricostruirsi e autodeterminarsi.
La struttura, inoltre, verrà inserita nell’albo regionale delle case rifugio in quando associazione Aida possiede i requisiti per l’accreditamento.
L’importo complessivo della ristrutturazione è di 160mila euro.  
Ai fini dell’implementazione è stata creata una rete di scopo con capofila la Prefettura di Cremona: vi fanno parte Rotary Club Cremona, Aida, Fondazione Città di Cremona, Fondazione Comunitaria della provincia di Cremona, Fondazione Banca Popolare di Cremona, Fondazione Arvedi Buschini, Comune di Cremona, ASST, Azienda Sociale Cremonese, Cooperativa Cosper, Cooperativa Nazareth, Consigliera di parità della provincia di Cremona.  
Si ringraziano inoltre Idea Verde Maschi, Rising Coop, Oleificio Zucchi e i Rotary Club del Gruppo Terre Padane: RC Casalmaggiore Oglio Po, Rc Casalmaggiore Viadana Sabbioneta, RC Cremona Monteverdi, RC Cremona Po, RC Piadena Oglio Chiese, RC Soresina.
Un ringraziamento va anche ai media partner: Giornale La Provincia, Mondo Padano, Cremona1, Cremonaoggi.
Il progetto è stato alla base della conferenza stampa tenutasi nella giornata di mercoledì 5 novembre. Ha introdotto i lavori la presidente Rotary Club Cremona Alessia Zucchi.
“In occasione del centenario della fondazione del Rotary Club Cremona che ricorre nel 2026, abbiamo voluto rivolgere il nostro impegno a favore della tutela della donna e della maternità – una delle vie di azioni del Rotary International.  Il Service del Centenario vuole raggiungere due importanti obiettivi: rispondere a un’esigenza emersa dal nostro territorio – creare un luogo di  protezione in fase di emergenza  per le donne e i loro figli che subiscono violenza domestica; creare sinergie tra pubblico e privato per far sapere alla comunità cremonese e alle donne che vivono la violenza nel quotidiano che la città , con le sue realtà operanti nel terzo settore e non solo,  è vicina e presente in modo concreto per dare una risposta VERA di accoglienza – creando un luogo che possa «lenire» la violenza dell’anima ricreando un ambiente caldo, protetto e accogliente per loro e i loro bimbi – sostenendo il coraggio della denuncia di questi atti. Il progetto di Casa VERA sarà poi seguito da un altro progetto, sempre in collaborazione con AIDA, di sensibilizzazione nelle scuole, così da approcciare la tematica a 360 gradi. Il Claim del Centenario “il Rotary accoglie il futuro” va proprio in questa direzione”
La Presidente di AIDA, Elena Guerreschi, racconta che – “Il progetto nato dalla collaborazione con Rotary ci ha permesso di completare  la  realizzazione di una filiera di ospitalità per le vittime di violenza e i loro figli. Siamo partite con Casa Aida, la nostra prima casa rifugio, nel 2021 abbiamo aperto Casa Alice per la semiautonomia e ora Casa VERA: grazie all’esperienza e competenza  maturate negli anni, lavorando con una Rete molto attiva, affiatata ed efficiente, è stato possibile costruire risposte concrete e tangibili per le donne che, con e per i loro figli, vogliono costruire un percorso di libertà dalla violenza. Inoltre, anche in questo caso, la nostra associazione non può fare altro che ringraziare la sensibilità e la generosità delle istituzioni private cremonesi, che dimostrano grande sensibilità al tema contribuendo concretamente al cambiamento.” 
“Ho accettato subito la proposta di far parte della rete a sostegno di una casa per donne vittime di violenza – ha spiegato Cesare Macconi di Fondazione comunitaria - . E’ da tempo che provo vergogna, come uomo, verso i maschi che affrontano le relazioni affettive sulla base di rapporti di forza e possesso escludendo gentilezza e tenerezza . I tanti episodi di violenza sulle donne, i femminicidi, sono segno dell’incapacità da parte di molti uomini di affrontare la sconfitta e vivere relazioni affettive sulla base di rapporti paritari”.
“Fondazione Città di Cremona ha aderito alla Rete di scopo – sottolinea il presidente  Giuseppe Foderaro -   apprezzando le finalità in ragione dell’obiettivo che si intendere raggiungere, ossia la realizzazione struttura di emergenza a protezione delle donne vittime di violenza. Fondazione aveva già sostenuto, in passato, progetti a sostegno di questa finalità. Apprezziamo il fatto che per questo scopo si siano unite sensibilità ed esperienze sia pubbliche che private, dimostrando un vero spirito di collaborazione e di costruzione di una importante rete di welfare. Crediamo che in futuro questo modello di relazione pubblico-provato sia vincente e in grado di affrontare con efficacia le sfide di uno stato sociale che talvolta non riesce a tenere il passo. La sussidiarietà e l’attivazione degli Enti intermedi rendono quindi possibile ciò che il solo intervento pubblico fatica a realizzare. La nostra convinzione nel sostegno al progetto di Casa V.E.R.A. nasce da queste considerazioni. Fondazione, ed essere di supporto alla realizzazione e gestione di progetti a favore condo le sue possibilità, continuerà ad essere di supporto alla realizzazione e gestione di progetti a beneficio di persone in difficoltà”.
“Anche Fondazione Banca Popolare di Cremona ha voluto essere presente nel progetto promosso da Rotary Club Cremona e Aida per dotare la comunità cremonese di strutture destinate ad ospitare, in momenti di emergenza, le donne, anche con figli, che con coraggio denunciano stati di violenza psicologica e fisica ai quali, sempre più spesso, vengono sottoposte da partner sconsiderati e privi di quella cultura dell’amore e rispetto reciproco che sono fondanti per la costruzione di un normale rapporto di coppia – commenta il presidente Ernesto Quinto - Il Consiglio Direttivo della Fondazione ha così condiviso e sottoscritto con altre importanti istituzioni pubbliche e del volontariato del territorio cremonese, il documento Costituzione di una rete di scopo volta al finanziamento ed alla realizzazione del progetto che vuole garantire servizi specializzati e protetti necessari per sostenere i percorsi di uscita dalla violenza e tutelare la sicurezza e la dignità delle donne che hanno subito violenza. Già in altre occasioni la Fondazione Banca Popolare di Cremona, ha manifestato la propria vicinanza all’Associazione AIDA con l’erogazione alla stessa di contributi volti a garantite la gestione dell’attività ordinaria di protezione sociale ed economica delle donne che hanno subito violenza. In qualità di presidente della Fondazione, che mi onoro di rappresentare, certo di interpretare anche l’unanime pensiero dell’intero Consiglio Direttivo della stessa, desidero ringraziare i promotori di questo importante progetto per la loro sensibilità ed attenzione ad un fenomeno sociale di violenza sulle donne che purtroppo sta interessando sempre di più anche il nostro territorio cremonese ed al quale abbiamo il dovere di dare delle risposte civili, morali ed economiche capaci di arginare e sconfiggere quella cultura di violenza sulle donne e familiare che non appartiene alla nostra natura umana”.
* * *
CHI SONO I PROMOTORI (Focus)
ROTARY CLUB CREMONA
Il Rotary club Cremona è il club più antico del Distretto 2050, oggi costituito da una ottantina di soci, uomini e donne. Furono invece diciannove i cremonesi che si riunirono l’8 marzo 1926 per dargli vita, sull’esempio del primo Rotary italiano sorto a Milano tre anni prima. Al momento della sua fondazione il Rotary Cremona risultava composto “da uomini tra i più rappresentativi della città” e del territorio provinciale, concordi nel voler porre a servizio degli altri le proprie doti intellettuali, morali e professionali, in un contesto socio-economico che aveva il proprio fulcro nell’attività agricola e nelle industrie di trasformazione dei prodotti. In occasione del suo Centenario di fondazione promuove con forza il rispetto della donna e promuove diverse iniziative volte alla sensibilizzazione contro la violenza di genere. Presidente del Centenario Alessia Zucchi.
AIDA 
L'associazione di volontariato AIDA nasce a Cremona nel 2001: si tratta di un gruppo di donne che, sulla scorta dell'esperienza di altre realtà che si sono formate nel territorio italiano nei 20 anni precedenti, decide di dar vita al primo CENTRO ANTIVIOLENZA della città. Il Centro Antiviolenza è un luogo unico nel suo genere: in un panorama culturale ancora contraddistinto dalla totale inconsapevolezza della gravità del fenomeno della violenza domestica, al centro le donne possono essere ascoltate, in totale anonimato e soprattutto CREDUTE, senza trovarsi di fronte alla risposta dei luoghi comuni come 'gli uomini sono fatti così, bisogna avere pazienza, cercate di fare la pace, vedrai che cambia, devi sopportare. Presidente Elena Guerreschi.
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