Riccardo Piccoli, fisioterapista a Fondazione Sospiro: «Lavoro con persone con disabilità cognitiva, accompagnato da un’équipe»
Riccardo Piccoli, fisioterapista alla Fondazione Sospiro, racconta il suo percorso professionale, la scelta di dedicarsi alla disabilità intellettiva e l’evoluzione della fisioterapia, condividendo riflessioni sui benefici per i pazienti e consigli per chi desidera intraprendere questa professione.
Quale è stato il suo percorso?
«Mentre studiavo Ingegneria, ho deciso di tentare il test di ammissione a Fisioterapia, studiando con convinzione perché volevo davvero cambiare percorso. Sono entrato a Fisioterapia a Brescia e ho scelto di lanciarmi in questa nuova strada. È stata una decisione ottima, che rifarei senza esitazioni. Ho studiato tre anni all’Università di Brescia, laureandomi nel 2014-2015. Subito dopo ho iniziato a lavorare: per un anno sono stato nelle cooperative, occupandomi di assistenza domiciliare, poi nel 2016 sono stato assunto dalla Fondazione Sospiro. Inizialmente mi sono occupato di riabilitazione in ambito ambulatoriale. Nel 2018 si è presentata l’opportunità di spostarmi nell’area della disabilità intellettiva, grazie a un nuovo progetto. La questione mi interessava molto perché, durante gli studi di fisioterapia, la parte relativa alla disabilità intellettiva non era mai stata affrontata nello specifico: non c’erano tirocini dedicati né approfondimenti mirati. Era quindi un terreno nuovo e stimolante. Così ho cominciato a lavorare in questo ambito alla Fondazione Sospiro»...

LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 9 OTTOBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT
00:00|October 2, 2025
Mauro Taino