Carlo Cottarelli a tutto campo sulla legge di bilancio e su quello che ci aspetta nel 2026
Dalla Legge di bilancio, approvata al fotofinish in Parlamento, ai dati relativi alla crescita e all’occupazione, passando per il Consiglio europeo che ha preso due decisioni pesanti su Ucraina e Mercosur. Nella consueta intervista mensile rilasciata a Mondo Padano, l’ultima del 2025, Carlo Cottarelli traccia un bilancio dell’anno che volge al termine, con uno sguardo rivolto al 2026.
Professor Cottarelli, partiamo dalla Manovra che in questi giorni è stata al centro dell’attenzione dei media a causa dei continui capovolgimenti di fronte. Come valuta quando accaduto?
«Il punto fondamentale è che ci è arrivati a dieci giorni dalla scadenza senza un accordo politico ben definito. Fra l’altro, la coalizione di governo aveva già approvato un disegno di legge di bilancio che era stato mandato in Parlamento. Evidentemente, successivamente sono venute fuori opinioni diverse su quello che si doveva fare. E’ chiaro che nel momento in cui la manovra è così stretta, soltanto 18 miliardi – praticamente la più piccola manovra di sempre in termini percentuali rispetto al Pil - sono rimaste fuori tante cose che poi i partiti hanno provato a rimettere dentro. Ma se si aggiungono delle voci di spesa, poi bisogna trovare anche le coperture. Fra queste, i tagli nelle pensioni che si sono poi rivelati inaccettabili e a quel punto hanno dovuto ridimensionare tutto. Ad ogni modo, a parte il posticipo di alcune spese previste per il ponte sullo stretto, e un po’ di tassazione sui pacchi che arrivano dall’estero, alla fine stiamo parlando di cifre davvero basse».
A fronte di un’Italia che approva la legge di Bilancio in zona Cesarini, abbiamo una Francia senza bilancio 2026, tal punto che Lecornu ha affidato al Consiglio di Stato una legge speciale per garantire la continuità.
«Mah, insomma, lì i problemi sono molto seri e sono ancora intatti. L’unica cosa che hanno evitato, almeno per il momento, è l’ennesima caduta del governo»...
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