

Attualità
L’intervista - Carlo Cottarelli a tutto campo sulla Legge di Bilancio all’esame del Parlamento
«Per tornare a crescere, la spesa va tagliata»
Carlo Cottarelli
«Ecco come potremmo ricavare quegli 80 miliardi con cui ridurre le tasse. In primis, attraverso una sostanziale spending review»
«La stabilità finanziaria è una condizione necessaria per la crescita economica, ma non è  sufficiente. Questa legge di bilancio mantiene la stabilità finanziaria, il che è positivo come è dimostrato anche dai giudizi delle agenzie di rating, però non c’è nulla che cambi le prospettive di crescita». Nella consueta intervista mensile rilasciata a Mondo Padano, l’economista Carlo Cottarelli analizza la manovra approvata dal governo e ora all’esame del Parlamento. Soffermandosi anche sulla possibile soluzione: «Attuare una sostanziale spending review ci consentirebbe di trovare 80 miliardi con i quali si potrebbero tagliare le tasse in modo più significativo. Ma gli italiani sono pronti ad accettare una cosa di questo genere? Un governo, per farlo, ha bisogno di un preciso mandato elettorale». 

Dottor Cottarelli, partiamo dalla manovra in discussione in Parlamento. Qual è il suo giudizio complessivo? 
«Va bene dal punto di vista dei conti pubblici, perché è in linea con il nostro piano di rientro concordato con l’Unione Europea. Questo è importante perché se un Paese è in linea con le regole europee, potenzialmente può riceve il sostegno della BCE in caso di pressioni sullo spread. Quindi, da questo punto di vista, la manovra va bene. È una manovra prudente, che contiene delle ipotesi macroeconomiche realistiche: si parla, infatti, a di una crescita bassa, e questo significa che se le cose dovessero andare meglio di quanto previsto, il deficit potrà anche essere migliore. L’aspetto negativo è che i soldi sono pochi: questa è la manovra più piccola almeno dal 2014». 
Questo elemento la sorprende?
«È così perché è una manovra che non viene fatta in deficit, cioè aumentando l’indebitamento del Paese, se non per una parte minore, e quindi tutte le misure espansive adottate, come il taglio delle tasse o le risorse aggiuntive destinate alla sanità, dovevano avere delle coperture. Il secondo elemento è che per trovare delle coperture di una certa entità e non temporanee – perché la maggior parte di quelle che sono state trovate fino ad ora sono temporanee – occorreva iniziare con un’ampia revisione della spesa che permettesse di risparmiare due o tre punti percentuali di Pil. Questo non è stato fatto perché il governo non ha ricevuto un mandato popolare per farlo, cioè per tagliare la spesa. D’altro canto, un conto è tenere i conti in ordine – e questo governo l’ha fatto – un altro è cambiare la natura dello stato italiano. Noi, attualmente, abbiamo una spesa pubblica superiore al 50 per cento del Pil. Non dovremmo portarla al 36/37% come nel Regno Unito o in America, ma si potrebbe scendere al 46/47%. Questo ci consentirebbe di trovare...
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22:12|October 30, 2025