E lo spettro di un conflitto congelato all'infinito
Le indiscrezioni su piani di pace per l’Ucraina segnalano una ripresa del dibattito diplomatico che molti auspicano sia il preambolo di una svolta concreta. Si parla di un piano in 28 punti legato a Trump e di uno simile europeo, ma l’assenza di testi ufficiali li rende più “fughe controllate” che proposte formali. Tuttavia, la dirigenza russa ritiene di avere un vantaggio operativo e strategico e di poterlo ampliare proseguendo le ostilità.

e Relazioni Internazionali e in Filosofia presso l’Università di Pavia
Una tregua è considerata controproducente dai russi, perché senza risolvere le “cause profonde” del conflitto darebbe tempo all’Ucraina e all’Occidente di colmare il dislivello nella produzione bellica.
Le condizioni russe per deporre le armi sono rimaste immutate per tutta la guerra: neutralità assoluta dell’Ucraina, una nuova architettura di sicurezza paneuropea che tenga conto degli interessi di Mosca e (quali aggiunte recenti e in continuo crescendo) il riconoscimento delle sue conquiste militari. Questi, per il Cremlino, sono i pilastri per risolvere le “cause profonde” che hanno giustificato l’invasione. Tuttavia, né nelle indiscrezioni sul piano Trump né in quelle su quello europeo tali condizioni trovano spazio. Stando così le cose, è prevedibile che il conflitto proseguirà finché una delle due parti non sarà più in grado di proseguire lo sforzo bellico.
Come finirà la guerra in Ucraina?
Salvo imprevedibili colpi di scena, la conclusione militare sembra segnata. La Russia si avvia verso quella che si potrebbe definire una vittoria mutilata: una vittoria in guerra ma non necessariamente una vittoria nella pace...
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Marco Ghisetti

