

Attualità
L’analisi del voto. Le ultime regionali un test per le Politiche del 2027: è allarme per Meloni
È finita con un pareggio: 3-3, ma...
E continua a crescere l'esercito di chi resta a casa
E soprattutto, si è confermata l’avanzata inarrestabile dell’esercito degli astenuti, con oltre un elettore su due rimasto a casa. Come già calcolato da vari specialisti di statistica elettorale, le sei regioni al voto in questi ultimi mesi del 2025 hanno visto un’affluenza complessiva del 44,7% a fronte del 57,2% della consultazione precedente; un dato che, in valori assoluti, corrisponde a circa 2 milioni e 300mila elettori in meno. Un aspetto sul quale, come si è detto a più riprese, si deve riflettere in maniera molto seria per le implicazioni in termini di sfiducia sempre più sistemica nei confronti dell’offerta politica, e per i correlati rischi di delegittimazione dello stesso sistema istituzionale nel suo complesso. A partire dall’attività dei nuovi governatori che, per giunta, nel caso del padovano Alberto Stefani e del napoletano Roberto Fico, hanno vinto con percentuali inferiori a quelle delle ultime elezioni (anzi, plebisciti…) dei predecessori e “uomini forti” Luca Zaia e Vincenzo De Luca. Un astensionismo tanto elevato, e con un trend sempre crescente, pone inoltre un tema di fondo riguardo le strategie di campaigning di tutte le forze politiche: quello di trovare le modalità per mobilitare il proprio elettorato di riferimento (con un’ulteriore spinta potenziale verso la radicalizzazione e la polarizzazione)...
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Massimiliano Panarari