Attualità

Coldiretti Donne: pomeriggio di incontro dedicato alle imprenditrici agricole

Attività in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, tra cui la visita al Museo Diocesano e in Cattedrale

Un pomeriggio insieme, per fare il punto sulle attività messe in campo da Coldiretti Donne, ma anche per regalarsi una visita al Museo Diocesano (con il percorso guidato dedicato al Boccaccino) e in Cattedrale, per programmare i prossimi appuntamenti e nel contempo sottolineare tutto il valore dell’apporto che le imprenditrici agricole garantiscono alla nostra agricoltura e alla Coldiretti. Così le imprenditrici agricole di Coldiretti Donne Cremona hanno voluto celebrare insieme la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
Martedì 25 novembre, nel pomeriggio, si sono raccolte presso il Museo Diocesano, per la visita guidata alla mostra, cui è seguita la visita al ciclo di affreschi della Cattedrale. La giornata insieme è proseguita con un momento di incontro, cui hanno preso parte anche il direttore di Coldiretti Cremona Giovanni Roncalli, la presidente di Agrimercato Cremona Daniela Antonioli, i segretari di zona e funzionari di Coldiretti Cremona. Nell’incontro, la coordinatrice di Coldiretti Donne, Giada Tenca, ha richiamato l’importante contributo delle donne in agricoltura.
Impegno per l’educazione alimentare e la sostenibilità, attività didattiche, massima attenzione al cibo di qualità e dall’origine certa, quello che nasce nei campi e negli allevamenti dal lavoro degli agricoltori. Solidarietà, ma anche tanta innovazione e creatività. Ecco il valore aggiunto delle imprenditrici agricole della Coldiretti, anche in terra cremonese. In molte realtà agricole, l’apporto delle donne ha saputo rendere l’impresa agricola in un presidio di dignità, inclusione, tutela dell’ambiente e della biodiversità, dimostrando che l’agricoltura è uno dei luoghi dove oggi si costruisce una nuova cultura di rispetto ed emancipazione.
“Coldiretti Donne è il nome del movimento femminile di Coldiretti, che anche in terra cremonese rappresenta un punto di riferimento al quale le imprenditrici in agricoltura, o aspiranti tali, possono rivolgersi per ottenere informazioni su come fare impresa, realizzare i propri progetti, partecipare a eventi formativi sempre aggiornati – spiega Coldiretti Cremona –. Le imprenditrici agricole hanno un ruolo fondamentale all’interno di Coldiretti. Dalla loro intelligenza, creatività e tenacia nascono sempre iniziative di rilevo, a partire dal progetto scuola che consente di parlare alle giovani generazioni di come nasce il cibo buono e genuino, sottolineando nel contempo il valore dello sviluppo sostenibile”. “Nel nostro territorio – prosegue Coldiretti Cremona – le imprenditrici agricole sono in prima linea in tutti i comparti, dalla produzione di latte alla suinicoltura, dalle aziende cerealicole a quelle orticole. Nel contempo, osserviamo una progressiva e significativa crescita della presenza di donne negli agriturismi, nelle fattorie didattiche e sociali, nei mercati di Campagna Amica, in tutti gli ambiti in cui più forte è il legame con la società, con i cittadini, che sono i nostri primi alleati nell’impegno a difesa del cibo 100% italiano e di qualità”.
I numeri dell’agricoltura in rosa
Le imprese agricole guidate da donne rappresentano oggi il 28% del totale in Italia, con una presenza sempre più determinante e innovativa nei diversi comparti, dall’allevamento all’agriturismo, secondo l’analisi di Donne Coldiretti. Oltre alle attività produttive, molte agricoltrici si impegnano anche in iniziative sociali, come fattorie didattiche, agriasili e progetti di inclusione per donne in difficoltà. Tra le nuove generazioni spiccano circa 13 mila imprenditrici under 35, che puntano su tecnologia e innovazione. Le regioni con più imprese femminili sono Sicilia, Puglia e Campania, seguite da Piemonte e Toscana. Le agricoltrici italiane inoltre sono sempre più istruite: una su quattro è laureata, spesso in discipline non agrarie. Più della metà diversifica le proprie attività con vendita diretta, agriturismo o trasformazione dei prodotti, mentre il 60% pratica agricoltura biologica o biodinamica, promuovendo sostenibilità e biodiversità. Un ruolo fondamentale per la vitalità economica e sociale delle aree rurali.
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