Come un fulmine a ciel sereno, la partita di ieri è stata l'ultima pagina cestistica da giocatore, di Andrea Conti che, dopo venti anni di fulgida carriera, ha deciso di appendere le scarpe al chiodo, per intraprendere la carriera da dirigente, passando dal campo alla scrivania, nel ruolo di Team Manager della Vanoli Cremona. In pochi lo sapevano, ma nessuno voleva crederci per davvero; invece, alla presentazione delle squadre, quando è stato scandito il suo nome, l'annuncio che ha confermato il tutto. Tante le lacrime di Andrea, mentre il PalaRadi gli tributava la meritata standing ovation, al grido di “un capitano, c'è solo un capitano”.
Gli inizi a Varese nella stagione 1992/1993, seguita negli anni successivi dalle apparizioni in C1 a Rho, in B2 alla Robur Varese e in B1 a Biella, prima della consacrazione definitiva in Serie A, con l'esordio assoluto datato 21 settembre 1997, contro Roma e le sette partite in Coppa Kora a sei punti di media; da lì è la partita la carriera di Andrea, a segnare a ripetizione in giro per lo stivale, da nord a sud, lasciando ricordi indelebili in ogni città. Cinque stagioni all'ambiziosa Vanoli Soresina, con quasi 2000 punti all'attivo, 1949 per la precisione, e tante gioie; ci mise un paio di minuti, per far capire a tutti come mai mezza B1 lo voleva in squadra, nonostante la nomea di prima donna e il caratteraccio. Contribuisce alla stagione dei record di Soresina, 27 vittorie e 3 sconfitte, con la striscia ancora oggi imbattuta di 17 vittorie consecutive; passa per tre stagioni alla Juvi Cremona, conquistando la promozione in B1, prima di sposare nuovamente il progetto della Vanoli Cremona, fresca di promozione in Serie A, diventandone prima il simbolo e la bandiera, e successivamente Capitano di mille battaglie. E' stato il vero collante della squadra in questi cinque anni, tenendo unito lo spogliatoio con lo staff, dispensando consigli a tutti i compagni, sempre con il sorriso stampato in volto, facendosi trovare pronto nel momento in cui il coach si girava verso di lui in panchina e gli diceva “Andrea, preparati che tocca a te”, come sul finire della scorsa stagione, quando l'infortunio ad Harris, gli permise di tornare in quintetto base.
Queste le sue parole di ringraziamento, espresse tramite facebook: “Un giorno diverso dagli altri, uno di quei giorni che rimangono nella mente per sempre... Vorrei ringraziare ed abbracciare tutte le persone che stasera mi hanno fatto emozionare, tutte le persone che mi hanno voluto e mi vogliono bene, quelle che mi hanno criticato e fortificato.
Pensavo che questo giorno non potesse arrivare mai.. È arrivato e mi ha regalato un emozione profonda, che mi ha fatto aggrovigliare lo stomaco e battere forte il cuore. Solo questo sport regala emozioni così uniche ed è stato un piacere immenso condividerle con tutti voi!!
Grazie di cuore
Il vostro CAPITANO”.
In bocca al lupo Andrea, per un futuro da dirigente, radioso quanto è stata la tua carriera da giocatore.
Gli inizi a Varese nella stagione 1992/1993, seguita negli anni successivi dalle apparizioni in C1 a Rho, in B2 alla Robur Varese e in B1 a Biella, prima della consacrazione definitiva in Serie A, con l'esordio assoluto datato 21 settembre 1997, contro Roma e le sette partite in Coppa Kora a sei punti di media; da lì è la partita la carriera di Andrea, a segnare a ripetizione in giro per lo stivale, da nord a sud, lasciando ricordi indelebili in ogni città. Cinque stagioni all'ambiziosa Vanoli Soresina, con quasi 2000 punti all'attivo, 1949 per la precisione, e tante gioie; ci mise un paio di minuti, per far capire a tutti come mai mezza B1 lo voleva in squadra, nonostante la nomea di prima donna e il caratteraccio. Contribuisce alla stagione dei record di Soresina, 27 vittorie e 3 sconfitte, con la striscia ancora oggi imbattuta di 17 vittorie consecutive; passa per tre stagioni alla Juvi Cremona, conquistando la promozione in B1, prima di sposare nuovamente il progetto della Vanoli Cremona, fresca di promozione in Serie A, diventandone prima il simbolo e la bandiera, e successivamente Capitano di mille battaglie. E' stato il vero collante della squadra in questi cinque anni, tenendo unito lo spogliatoio con lo staff, dispensando consigli a tutti i compagni, sempre con il sorriso stampato in volto, facendosi trovare pronto nel momento in cui il coach si girava verso di lui in panchina e gli diceva “Andrea, preparati che tocca a te”, come sul finire della scorsa stagione, quando l'infortunio ad Harris, gli permise di tornare in quintetto base.
Queste le sue parole di ringraziamento, espresse tramite facebook: “Un giorno diverso dagli altri, uno di quei giorni che rimangono nella mente per sempre... Vorrei ringraziare ed abbracciare tutte le persone che stasera mi hanno fatto emozionare, tutte le persone che mi hanno voluto e mi vogliono bene, quelle che mi hanno criticato e fortificato.
Pensavo che questo giorno non potesse arrivare mai.. È arrivato e mi ha regalato un emozione profonda, che mi ha fatto aggrovigliare lo stomaco e battere forte il cuore. Solo questo sport regala emozioni così uniche ed è stato un piacere immenso condividerle con tutti voi!!
Grazie di cuore
Il vostro CAPITANO”.
In bocca al lupo Andrea, per un futuro da dirigente, radioso quanto è stata la tua carriera da giocatore.
00:00|November 24, 2013
Massimo Rossi