Francesco Cascone valuta positivamente l’esperienza in Smea e il suo metodo di studio: «Area che interseca ogni azienda e ogni settore. Una fortuna studiare a Wageningen»
Da Ragusa a Piacenza e poi a Cremona. È il percorso che Francesco Cascone, nato a Ragusa, nella città della Sicilia meridionale, ha intrapreso per studiare le materie agroalimentari. Un percorso tutto all’interno della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Dapprima a Piacenza frequentando la Laurea Triennale in Scienze e tecnologie agrarie, e poi a Cremona perfezionando gli studi alla Laurea Magistrale in Agricultural and food economics che, sempre in Unicatt, fa capo all’Alta scuola Smea.
«Durante il secondo anno della Triennale – racconta Cascone – ho seguito il corso di economia agroalimentare e a quel punto ho iniziato a scoprire la complessità e gli intrecci che caratterizzavano la filiera agrifood. Sono rimasto affascinato da molti argomenti durante questo corso, in particolar modo dalle dinamiche che caratterizzavano il rapporto tra la grande distribuzione e l’industria. A quei tempi però non avevo ancora idea dell’esistenza della SMEA, tutto è cambiato quando, parlando con un mio collega della triennale, ho conosciuto quest’opportunità. E soprattutto, da subito è balzata ai miei occhi l’impronta internazionale della SMEA e la partnership con l’università di Wagenigen».
«Durante il secondo anno della Triennale – racconta Cascone – ho seguito il corso di economia agroalimentare e a quel punto ho iniziato a scoprire la complessità e gli intrecci che caratterizzavano la filiera agrifood. Sono rimasto affascinato da molti argomenti durante questo corso, in particolar modo dalle dinamiche che caratterizzavano il rapporto tra la grande distribuzione e l’industria. A quei tempi però non avevo ancora idea dell’esistenza della SMEA, tutto è cambiato quando, parlando con un mio collega della triennale, ho conosciuto quest’opportunità. E soprattutto, da subito è balzata ai miei occhi l’impronta internazionale della SMEA e la partnership con l’università di Wagenigen».
Il “metodo Smea” prevede lavoro in team, approccio multitasking e ritmi intensi, cosa ne pensa di questi aspetti e quali in particolare trova utili al suo percorso?
«Penso che sia un approccio orientato al mondo del lavoro, dove la capacità di essere un “team-player” è ormai fondamentale. Il metodo in questione tiene in considerazione le skills che vengono richieste una volta terminato il percorso universitario...
«Penso che sia un approccio orientato al mondo del lavoro, dove la capacità di essere un “team-player” è ormai fondamentale. Il metodo in questione tiene in considerazione le skills che vengono richieste una volta terminato il percorso universitario...
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00:00|March 14, 2024
Stefano Boccoli