Il cremonese Vittorio Piazza lavora in smart working per una società di Oil & Gas: «Diploma di Laurea a Cremona, che ha strutture universitarie all’avanguardia»

Vittorio Piazza, quarantenne cremonese, da pochi mesi si è trasferito da Gadesco Pieve Delmona, dove ha sempre vissuto, a Cremona. Dopo aver frequentato l’IPSIA, conseguì nell’ottobre 2000 il Diploma di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica al Politecnico della nostra città. Da tre anni lavora in smart working come Senior Estimating Instrumentation Engineer per una società privata di ingegneria nel settore Oil & Gas.
Com’è avvenuta la scelta dell’Università?
«Dopo essermi diplomato e aver svolto qualche lavoretto per un anno, maturai la convinzione che sarebbe stato meglio proseguire con gli studi e decisi di approfittare dell’opportunità che offriva il Politecnico di Cremona con il Diploma di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica».
«Dopo essermi diplomato e aver svolto qualche lavoretto per un anno, maturai la convinzione che sarebbe stato meglio proseguire con gli studi e decisi di approfittare dell’opportunità che offriva il Politecnico di Cremona con il Diploma di Laurea in Ingegneria Informatica e Automatica».
Come valuta l’esperienza?
«La sede del Politecnico di Cremona era già un ambiente molto valido all’epoca in cui io lo frequentai, anche perché era previsto il numero chiuso con un test di selezione nel quale mi classificai trentottesimo su novanta, se non ricordo male. Essendo in pochi, una cinquantina in aule da novanta posti, si creava un contatto diretto con i professori, come non è certo possibile nelle sede centrale di Milano dove si è molti di più. L’ambiente famigliare della realtà di Cremona costituisce da sempre un punto a favore e in questi vent’anni i punti di forza naturalmente sono via via aumentati e migliorati»...
«La sede del Politecnico di Cremona era già un ambiente molto valido all’epoca in cui io lo frequentai, anche perché era previsto il numero chiuso con un test di selezione nel quale mi classificai trentottesimo su novanta, se non ricordo male. Essendo in pochi, una cinquantina in aule da novanta posti, si creava un contatto diretto con i professori, come non è certo possibile nelle sede centrale di Milano dove si è molti di più. L’ambiente famigliare della realtà di Cremona costituisce da sempre un punto a favore e in questi vent’anni i punti di forza naturalmente sono via via aumentati e migliorati»...
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00:00|February 15, 2024
Paolo Fornasari