L'intervista - L’ingegner Elena Pedrini racconta il proprio percorso e l’approccio con la professione: Presso la sede locale del Politecnico un rapporto personale «che altrove non ho trovato»

Il nostro viaggio per approfondire la conoscenza dei giovani che si formano presso gli atenei del territorio prosegue questa settimana con una giovane donna, Elena Pedrini, 32 anni, ingegnere, che ci racconta il suo percorso di studi e l’approccio con il mondo del lavoro.
Ingegner Pedrini, partiamo dai suoi primi passi: che studi l’hanno portata fin qui?
«Sono nata a Crema nel febbraio del 1991 e li, ho frequentato il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. Devo però essere onesta, durante questi anni non avevo ancora le idee chiare su cosa avrei voluto fare “da grande”, tutto si basava ancora su semplici sogni. All’inizio pensavo infatti che avrei fatto la giocatrice di Basket professionista anche nella vita. Il Basket per me è stato uno sport che mi ha impegnato per molti anni. In ogni caso, mentre finivo le superiori, sempre di più mi rendevo conto che c’era qualcosa di più che avrei voluto sapere, scoprire. La svolta decisionale che mi ha fatto propendere per Ingegneria Gestionale è avvenuta l’ultimo anno delle superiori. Pensavo che la mia strada sarebbe stata economia, ma nel maggio 2010 venne a trovarci al Liceo l’Ingegner Luca Gastaldi, che all’epoca era un assistente, per presentarci il corso di studi e io ho avuto una folgorazione, un “effetto wow”, che mi ha fatto immediatamente propendere per questa facoltà. Dentro di me ha iniziato a prendere forma la volontà di studiare e trattare una materia, che un giorno avrebbe potuto farmi occupare dell’ambito energetico»...
«Sono nata a Crema nel febbraio del 1991 e li, ho frequentato il Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”. Devo però essere onesta, durante questi anni non avevo ancora le idee chiare su cosa avrei voluto fare “da grande”, tutto si basava ancora su semplici sogni. All’inizio pensavo infatti che avrei fatto la giocatrice di Basket professionista anche nella vita. Il Basket per me è stato uno sport che mi ha impegnato per molti anni. In ogni caso, mentre finivo le superiori, sempre di più mi rendevo conto che c’era qualcosa di più che avrei voluto sapere, scoprire. La svolta decisionale che mi ha fatto propendere per Ingegneria Gestionale è avvenuta l’ultimo anno delle superiori. Pensavo che la mia strada sarebbe stata economia, ma nel maggio 2010 venne a trovarci al Liceo l’Ingegner Luca Gastaldi, che all’epoca era un assistente, per presentarci il corso di studi e io ho avuto una folgorazione, un “effetto wow”, che mi ha fatto immediatamente propendere per questa facoltà. Dentro di me ha iniziato a prendere forma la volontà di studiare e trattare una materia, che un giorno avrebbe potuto farmi occupare dell’ambito energetico»...
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00:00|June 8, 2023
Francesca Wührer