Il traguardo di Gaia Alessio e Davide Reggi: una speranza per i bambini dei Paesi in via di sviluppo
Non è il biscotto per combattere la fame nel mondo. Non ha, né può avere questa pretesa: il problema sarebbe troppo complesso, per pensare che possa risolverlo un frollino, la cui funzione è invece un’altra: grazie al suo alto contenuto proteico, semplice e ben bilanciato, può effettivamente aiutare – e non poco – i bambini dei Paesi in via di sviluppo, a partire dal Burundi, per i quali è stato pensato. Ci tengono subito a precisarlo i dottori Gaia Alessio e Davide Reggi, laureatisi con un meritatissimo 110 e lode lo scorso 15 dicembre nella magistrale in Scienze e tecnologie alimentari presso il campus di Piacenza/Cremona dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Sede, dove oggi lavorano.
Di che cosa si tratta, dunque?
«Il nostro biscotto non rappresenta una dieta, né un pasto completo – spiega la dottoressa Alessio - È un prodotto alimentare, di cui i bambini sono ghiotti, e che proprio per questo può aiutarli, contribuendo ad apportare loro quotidianamente quella quantità di proteine, che sono i macronutrienti di cui più sono carenti. Quindi dev’essere visto come un’integrazione. È questo l’animo che sta dietro la ricerca»...
«Il nostro biscotto non rappresenta una dieta, né un pasto completo – spiega la dottoressa Alessio - È un prodotto alimentare, di cui i bambini sono ghiotti, e che proprio per questo può aiutarli, contribuendo ad apportare loro quotidianamente quella quantità di proteine, che sono i macronutrienti di cui più sono carenti. Quindi dev’essere visto come un’integrazione. È questo l’animo che sta dietro la ricerca»...
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00:00|April 1, 2021
Mauro Faverzani



