Tra musica e parole
Quattro artisti - un attore (Massimiliano Pegorini) a fungere da voce narrante, sul palcoscenico del teatro “Filo” affiancato da tre violiniste (Angela Alessi, Sofia Catalano e Alice Patrushev) - al centro di uno spettacolo (“Ad Auschwitz c’era un’orchestra”) che, muovendo dall’omonima opera della pianista Fania Fénelon, s’impegna a celebrare la Giornata della Memoria rammentando al pubblico gli orrori della guerra, rimarcandone - una volta ancora, comprensibilmente - la totale assurdità. Una performance d’intensità straordinaria - proposta martedì 31 gennaio (alle ore 21) - su cui Pegorini ha lavorato con impegno nei mesi passati e che, rivisitando una delle pagine più cruente della Storia, vuole (ri)portare alla luce vicende su cui la polvere del tempo non s’è mai depositata, preservandole dall’oblio. «Ho elaborato un testo - spiega l’attore cremonese - che attualizza un elemento che, spesso, non è posto alla nostra attenzione come, invece, esso meriterebbe: la presenza della musica nei campi di concentramento nazisti....
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Fabio Canesi

