StradivariFestival: intervista al violoncellista Giovanni Sollima
Ha suonato un violoncello di ghiaccio a 3200 metri di quota. Ha suonato il violoncello in acqua, sott’acqua, nei boschi, avvinto a un albero, e persino «a quattro mani», con Monika Leskovar. Giovanni Sollima, violoncellista-compositore palermitano, sfugge a qualunque etichetta. Si leggeva così, otto anni fa, a proposito del musicista ospite domenica 11 ottobre (ore 18) dello Stradivari Festival: in quell’occasione si ascolterà un trittico beethoveniano, omaggio al 250esimo dalla nascita. Lo abbiamo intervistato durante una pausa della tournée.
Maestro, domenica 11 suonerà nell’Auditorium del Museo del Violino. Anche se il timbro di uno strumento è dato in gran parte dall’arcata di chi lo suona, quali sono le qualità che più la affascinano nella liuteria storica? Ce n’è una che ricerca con particolare attenzione?
«Penso che la ricerca di un determinato timbro o di un colore specifico affondi le radici nella grandezza ellenica: mi riferisco alla grande maestria acustica studiata nella Grecia antica, quando si è trovato il modo migliore per propagare e amplificare una sorgente sonora. Ricordo una frase di Renzo Piano, pronunciata circa vent’anni fa: prima di progettare un teatro disse che desiderava disegnarlo “come l’interno di un violoncello”...
Maestro, domenica 11 suonerà nell’Auditorium del Museo del Violino. Anche se il timbro di uno strumento è dato in gran parte dall’arcata di chi lo suona, quali sono le qualità che più la affascinano nella liuteria storica? Ce n’è una che ricerca con particolare attenzione?
«Penso che la ricerca di un determinato timbro o di un colore specifico affondi le radici nella grandezza ellenica: mi riferisco alla grande maestria acustica studiata nella Grecia antica, quando si è trovato il modo migliore per propagare e amplificare una sorgente sonora. Ricordo una frase di Renzo Piano, pronunciata circa vent’anni fa: prima di progettare un teatro disse che desiderava disegnarlo “come l’interno di un violoncello”...
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00:00|October 8, 2020
Stefano Frati