Concerto a Crema del Folcioni JazzLab Quartet
Questa sera, venerdì 18 settembre alle ore 21 presso il Mercato Austroungarico in piazza Trento e Trieste a Crema, si terrà il concerto del “Folcioni JazzLab Quartet”. Il concerto rientra nella programmazione di una serie di eventi, che si svolgeranno da settembre a novembre, promossi dalla Fondazione S. Domenico, Istituto Civico Musicale L. Folcioni e la Galleria Arteatro. La serata Jazz con il “Folcioni JazzLab Quartet” - formato da Riccardo Bianchi alla tromba, Andrea Marchesetti al sax tenore, Alessandro Confortini alla chitarra, Enrico Zaninelli alla batteria - è in collaborazione con il Laboratorio Vero Amore.
Il gruppo - un “senior” quartet composto da musicisti del livello avanzato del laboratorio di improvvisazione jazzistica dell’Istituto Musicale Folcioni coordinato da Enzo Rocco - propone una rielaborazione di una serie di classici di autori della letteratura jazzistica quali Armstrong, Ellington, Parker, Monk, Coleman, Coltrane, Mingus, Mengelberg. I musicisti prendono spunto da un tema scritto, ma sempre arrangiato e organizzato in tempo reale, elaborando improvvisazioni totalmente estemporanee, spesso addirittura a partire da spunti creati con la collaborazione del pubblico.
Agli strumentisti si aggiunge un “conductor” il quale, ovviamente a sua volta improvvisando, tenta di coordinare le esecuzioni attraverso una serie di piccoli suggerimenti e segnali (gestuali, verbali o grafici) atti a cercare di fare comunicare il più possibile fra loro gli improvvisatori...
Il gruppo - un “senior” quartet composto da musicisti del livello avanzato del laboratorio di improvvisazione jazzistica dell’Istituto Musicale Folcioni coordinato da Enzo Rocco - propone una rielaborazione di una serie di classici di autori della letteratura jazzistica quali Armstrong, Ellington, Parker, Monk, Coleman, Coltrane, Mingus, Mengelberg. I musicisti prendono spunto da un tema scritto, ma sempre arrangiato e organizzato in tempo reale, elaborando improvvisazioni totalmente estemporanee, spesso addirittura a partire da spunti creati con la collaborazione del pubblico.
Agli strumentisti si aggiunge un “conductor” il quale, ovviamente a sua volta improvvisando, tenta di coordinare le esecuzioni attraverso una serie di piccoli suggerimenti e segnali (gestuali, verbali o grafici) atti a cercare di fare comunicare il più possibile fra loro gli improvvisatori...
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00:00|September 17, 2020
Ana Vera Teixeira